La trasgressione, un tempo simbolo di ribellione autentica e rivoluzionaria, è oggi vittima di una trasformazione che l’ha resa un’ombra di se stessa. Frank Furedi, sociologo e critico della società contemporanea, ci offre una lucida analisi di come la trasgressione odierna abbia perso il suo smalto, diventando un semplice prodotto di consumo, un bene di massa prêt-à-porter, privo di profondità e significato.
Quello che una volta era un gesto audace e controcorrente è stato cooptato dall’industria culturale, trasformato in un accessorio alla moda, venduto e comprato come qualsiasi altro bene di consumo. La trasgressione è stata spogliata del suo potenziale sovversivo e ridotta a un atto di conformismo travestito da ribellione. È un paradosso affascinante: ciò che dovrebbe rompere le regole viene ora confezionato e venduto in serie, perdendo così la sua capacità di sfidare realmente l’ordine costituito.
La banalizzazione della trasgressione
Ma non è tanto la commercializzazione a preoccupare Furedi. C’è anche la normalizzazione della trasgressione, un fenomeno che ha portato a una sua banalizzazione. Oggi, comportamenti e azioni che un tempo avrebbero scandalizzato o provocato riflessioni profonde sono considerati normali, parte integrante della cultura mainstream. Questa normalizzazione ha svuotato la trasgressione del suo potere dirompente, trasformandola in un semplice rituale privo di significato. La ribellione è diventata una routine, un atto prevedibile e privo di sorprese.
La critica di Furedi non si ferma qui. Egli sottolinea come la trasgressione odierna manchi di sostanza e profondità. Molte azioni che si spacciano per trasgressive sono, in realtà, gesti superficiali e simbolici, privi di un vero contenuto politico o sociale. Sono manifestazioni vuote, che non sfidano realmente le strutture di potere né apportano cambiamenti significativi. È una trasgressione che si accontenta di essere visibile, senza preoccuparsi di essere efficace.
Ribellione di facciata
Un altro aspetto cruciale della critica di Furedi riguarda la perdita del contesto storico. La trasgressione odierna spesso ignora le lotte e le conquiste del passato, disconnettendosi dalle radici storiche che una volta le davano forza e significato. Questa mancanza di consapevolezza storica rende le azioni trasgressive meno potenti e meno capaci di innescare un vero cambiamento. È come se la trasgressione vagasse nel vuoto, priva di direzione e di scopo.
Forse l’aspetto più inquietante della trasgressione moderna, secondo Furedi, è la falsa sensazione di ribellione che essa promuove. La cultura contemporanea ci incoraggia a sentirci trasgressivi senza realmente sfidare nulla. È una ribellione di facciata, che ci fa sentire appagati senza richiedere alcuno sforzo reale. È un’illusione di libertà, che ci tiene intrappolati in una rete di conformismo mascherato da ribellione.
La caricatura della trasgressione
Frank Furedi ci offre una critica spietata ma necessaria della trasgressione contemporanea. La sua analisi ci invita a riflettere sulla vera natura della ribellione e sulla necessità di riscoprire il significato autentico della trasgressione. In un mondo reso superficiale dalle élite culturali globaliste, abbiamo bisogno di ritrovare il coraggio di sfidare veramente le regole, di rompere gli schemi e di cercare un cambiamento reale e profondo. Solo così la trasgressione potrà ritrovare il suo vero potere e tornare a essere una forza rivoluzionaria e autentica.
La trasgressione è tale solo se comporta costi, altrimenti è un atteggiamento narcisista insincero e affettato. Questo è un punto cruciale: la vera ribellione deve incontrare resistenza, deve essere un atto coraggioso che sfida realmente lo status quo. La trasgressione oggi è routine. Non incontra resistenza giacché “crossing a line” è del tutto ordinario, è come sfondare porte spalancate. Si tratta di una caricatura della trasgressione.
Difatti, che tipo di carica sovversiva si può attribuire ai gesti blasfemi contro la religione cristiana, o all’ostentazione di qualche ulteriore centimetro di pelle in un tempo che ha abolito del tutto (certi) limiti? Tutt’altro discorso varrebbe, ad esempio, per la satira contro l’islam o la rivendicazione della libertà di ricerca scientifica per sondare i reali effetti dell’impronta genetica sulle differenti attitudini o le diverse performance personali.
In conclusione, il quadro dipinto da Furedi è chiaro e desolante. La trasgressione contemporanea è stata svuotata del suo significato autentico, ridotta a una mera simulazione di ribellione. Per riscoprire il vero potere della trasgressione, dobbiamo andare oltre la superficialità e il conformismo mascherato, cercando azioni che sfidino davvero le strutture di potere e apportino cambiamenti significativi. Solo allora la trasgressione potrà rinascere come forza rivoluzionaria, capace di trasformare realmente la società.