Commenti all'articolo L’assurda guerra alle università private e online
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Domenico Bonvegna
14 Febbraio 2024, 11:02 11:02
Nelle Università statali italiane esiste il “BARONATO”, che tra tante cose monopolizza i concorsi e fa entrare gli amici…Poi la RICERCA in Italia ha spazio solo nelle parole, promesse…nella pratica NON si fa nulla…vogliamo cambiare questo modo di operare????
Nicolò
13 Febbraio 2024, 18:23 18:23
Concordo. L’unica soluzione è l’abolizione del valore legale del titolo di studio. Allora la concorrenza tra Università sarebbe sulla formazione che possono garantire, non su quanti esami si possono superare senza studiare.
Mobius
13 Febbraio 2024, 17:02 17:02
Niente di nuovo, seguono soltanto gli insegnamenti di Gramsci: mettere le mani su tutto quanto è possibile. Ai nemici, pardon, avversari, non vanno lasciate neppure le briciole.
Schiavo di Roma
13 Febbraio 2024, 14:16 14:16
Da liberale seguo Luigi Einaudi sul valore legale dei titoli di studio e sono per la più ampia libertà di insegnamento. Mi sorgono delle perplessità sullo svolgimento telematico di alcuni corsi (non tutti) di alcune (non tutte) facoltà scientifiche. Ad oggi non saprei come superare questo problema.
Fulvio Bestetti
13 Febbraio 2024, 13:30 13:30
Aggiungo che non si vede perchè non debbano esistere anche le scuole superiori on line. Oggi la gran parte degli studenti hanno a che fare con docenti mediocri, quando potrebbero seguire lezioni on-line scegliendo i migliori e con un efficienza formativa largamente più elevata.
ciacciolo
13 Febbraio 2024, 13:30 13:30
Si alla concorrenza e alle università private, o pubbliche, che offrono magari una fruizione più flessibile per le esigenze degli studenti lavoratori, ma in presenza però. Quelle on line onestamente non mi piacciono e non ci iscriverei mio figlio/a.
Nelle Università statali italiane esiste il “BARONATO”, che tra tante cose monopolizza i concorsi e fa entrare gli amici…Poi la RICERCA in Italia ha spazio solo nelle parole, promesse…nella pratica NON si fa nulla…vogliamo cambiare questo modo di operare????
Concordo. L’unica soluzione è l’abolizione del valore legale del titolo di studio. Allora la concorrenza tra Università sarebbe sulla formazione che possono garantire, non su quanti esami si possono superare senza studiare.
Niente di nuovo, seguono soltanto gli insegnamenti di Gramsci: mettere le mani su tutto quanto è possibile. Ai nemici, pardon, avversari, non vanno lasciate neppure le briciole.
Da liberale seguo Luigi Einaudi sul valore legale dei titoli di studio e sono per la più ampia libertà di insegnamento. Mi sorgono delle perplessità sullo svolgimento telematico di alcuni corsi (non tutti) di alcune (non tutte) facoltà scientifiche. Ad oggi non saprei come superare questo problema.
Aggiungo che non si vede perchè non debbano esistere anche le scuole superiori on line. Oggi la gran parte degli studenti hanno a che fare con docenti mediocri, quando potrebbero seguire lezioni on-line scegliendo i migliori e con un efficienza formativa largamente più elevata.
Si alla concorrenza e alle università private, o pubbliche, che offrono magari una fruizione più flessibile per le esigenze degli studenti lavoratori, ma in presenza però. Quelle on line onestamente non mi piacciono e non ci iscriverei mio figlio/a.