Cultura

Ora tocca a 007, ma l’obiettivo della Cancel Culture va oltre la singola opera

Parola dopo parola, romanzo dopo romanzo, con la riscrittura politicamente corretta si vuole cambiare il modo di pensare: chi controlla il linguaggio, controlla il pensiero

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Il prossimo aprile Casino Royale, il primo romanzo della saga di Ian Fleming, compie settanta anni. Per l’occasione la Ian Fleming Publications Ldt che detiene i diritti d’autore dei romanzi di Fleming, scomparso nel 1964, ha deciso che le nuove edizioni verranno ripulite dai “passaggi più razzisti”. Negro, nero e africano diventeranno “persona di colore” o “uomo di colore”.

Qualcuno penserà “poco male, l’importante è non cambiare il significato del romanzo”. Oltre alla revisione politicamente corretta fatta sempre per non offendere le minoranze etniche, l’Adnkronos riporta che:

[in una] scena del libro, ambientata durante uno strip tease in un nightclub di Harlem, in origine era Bond che sentiva il pubblico ansimare e grugnire come maiali alla mangiatoia. È stato modificato in Bond poteva percepire la tensione elettrica nella stanza. In molti libri, tra cui Thunderball (1961), Quantum of Solace (1960) e Goldfinger (1959), sono state eliminate le etnie.

L’obiettivo è andare oltre

Capite bene che l’obiettivo è andare oltre. Non stiamo qui per fare l’apologia del termine “negro”, ma per segnalare che con la scusa delle buone intenzioni si vuole cambiare il modo di pensare: chi controlla il linguaggio, controlla il pensiero. Abbiamo già avuto modo di scrivere che è essenziale non sottomettersi al linguaggio della sinistra.

Ci preme farvi riflettere su due punti. In primo luogo, riscrivere con un “linguaggio inclusivo” un’opera significa trattare i lettori da stupidi: una persona con un’intelligenza media sa inserire il linguaggio all’interno di un determinato periodo e contesto, non si scandalizzerà né cambierà il suo modo di pensare leggendo qualche parola che non rientra nel nostro linguaggio comune e nel nostro modo di pensare. Cosa dovremmo fare della cultura europea degli ultimi tremila anni?

La finestra di Overton

In secondo luogo, queste revisioni sono solo un modo per spalancare una finestra di Overton. Accettare oggi queste “correzioni”, significa condannarsi ad accettarle anche domani, finché parola dopo parola, stereotipo dopo stereotipo, le opere riscritte avranno un significato totalmente diverso, conforme all’ideologia woke. Così Enea diventerà un profugo turco che cerca accoglienza in Italia e Werther un omosessuale che si toglie la vita a causa dell’omofobia della società.

Riscrivere in modo politicamente corretto la cultura significa svuotarla di significato. È curioso constatare che sia proprio la sinistra – che per autocertificazione detiene lo scettro della cultura – a portare avanti questa distruzione che non colpisce solo la storia e la cultura, ma anche e soprattutto lo spirito.

Questa ideologia totalitaria intende toglierci tutto, dall’identità alla libertà, e vuole zittire chi si oppone, ovviamente per il bene nostro e di tutti. Per cestinare la cancel culture basterebbe una frase di Nietzsche: come giudici dovreste stare più in alto del giudicando, mentre siete solo venuti più tardi.

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