Roma Tre Orchestra (R3O), fondata nel 2005, è la prima orchestra universitaria nata a Roma e nel Lazio, orientata alla diffusione della grande musica tra le nuove generazioni. L’Associazione organizza concerti sinfonici e da camera presso le sedi di ateneo, il Teatro Palladium, e altri importanti luoghi della cultura capitolina e non solo.
Con Valerio Vicari, ideatore e direttore artistico di Roma Tre Orchestra, e Alessandro Guaitolini, violoncellista e segretario artistico, abbiamo voluto parlare dell’offerta artistica di Roma Tre Orchestra e dei rapporti tra il mondo politico e la realtà musicale universitaria.
LORENZO CIANTI: Cos’è Roma Tre Orchestra?
VALERIO VICARI: Roma Tre Orchestra (R3O) è un complesso sinfonico nato venti anni fa da un’iniziativa degli studenti dell’Università Roma Tre. Fui io il promotore di questo gruppo: il primo bando di R3O risale all’anno accademico 2000/2001.
Il primo concerto amatoriale della R3O ebbe luogo il 28 giugno 2002. L’orchestra si è trasformata in associazione nel gennaio 2005 e poco alla volta le sue attività si sono estese sotto molteplici punti di vista.
Una semplice idea studentesca si è evoluta in una tra le migliori orchestre giovanili a livello nazionale, reclutata tramite bandi aperti ai giovani tra i 18 e i 35 anni da tutte le regioni d’Italia. Roma Tre Orchestra è un ente riconosciuto dal Ministero della Cultura, dalla Regione Lazio e dal Comune di Roma.
Young Artists Piano Solo Series
LC: Una tra le attività più significative di R3O è la Young Artists Piano Solo Series. In cosa consiste? Chi è stato il vincitore dell’ultima edizione?
VV: Abbiamo concepito la Young Artists Piano Solo Series come un esperimento nel 2017, in seguito al partenariato con l’associazione Zètema nei musei di Roma Capitale. Dopo aver portato la musica classica nelle sale museali romane, abbiamo cominciato ad affiancare gli appuntamenti sinfonici con eventi cameristici e per pianoforte solo.
Finita l’esperienza con Roma Capitale ci è parso opportuno non disperdere questo patrimonio. Pertanto, abbiamo dato vita alla rassegna rendendola parte organica della nostra realtà dalla stagione 2018/2019.
Si sono esibiti con noi i migliori pianisti italiani della nuova generazione, come i vincitori del Premio Venezia e gli studenti delle principali accademie nazionali. La Young Artists Piano Solo Series non è un concorso, né un’iniziativa agonale: ci tengo a sottolinearlo. Ogni anno selezioniamo un giovane che eseguirà con noi un concerto per pianoforte e orchestra.
Chiediamo ai soci di R3O di esprimere un giudizio alla fine di ogni performance. Gli artisti maggiormente apprezzati sono ammessi in una votazione finale, con la quale viene proclamato lo Young Artist dell’anno. Si è conclusa di recente la quinta edizione, che ha visto prevalere Emanuele Stracchi.
Già studente di Filosofia a Roma Tre, Stracchi è un pianista, divulgatore, compositore e direttore d’orchestra dalla straordinaria cultura musicale.
Roma Tre Orchestra e la governance locale
LC: Avete uno stretto rapporto con le governance del Municipio VIII e della Regione Lazio, di opposto segno politico. Mentre il Lazio è ora governato da Francesco Rocca per il centrodestra, il Municipio VIII è amministrato da Amedeo Ciaccheri, esponente di Sinistra Civica Ecologista. Come si sta sviluppando quest’intesa, anche alla luce delle diversità politiche tra gli organi? È possibile dialogare su due fronti?
ALESSANDRO GUAITOLINI: Amedeo Ciaccheri è un amico di R3O. Recentemente è venuto a sentire con grande entusiasmo il nostro primo atto di Walkiria, diffondendo sui suoi canali social la notizia del concerto.
Durante il Covid non avevamo un luogo dove esibirci e Ciaccheri ci ha dato la disponibilità della Casa dei Bimbi, uno splendido spazio all’aperto nel quartiere Garbatella in cui i musicisti si sono esibiti senza il timore del distanziamento sociale. Molti degli attuali soci di R3O si sono avvicinati a noi perché incuriositi dal suono del pianoforte che echeggiava dalla Casa dei Bimbi.
Ciaccheri è stato presente anche ai nostri convegni. Menziono, a titolo d’esempio, la presentazione su Richard Wagner che si è svolta lo scorso 22 maggio nel nuovo Rettorato. La musica è per noi un’espressione artistica trasversale, aperta a tutti e priva di bandiere ideologiche. Riusciamo a dialogare bipartisan ma non perdiamo l’imparzialità che ci caratterizza.
Non interagiamo esclusivamente con le realtà politiche del territorio. Roma Tre Orchestra, infatti, è coinvolta in finanziamenti ministeriali e regionali. I nostri contenuti permettono a molti giovani musicisti talentuosi di disporre di un palcoscenico a Roma: un’operazione che sta riuscendo con esiti assai favorevoli.
Collaborazione con la Giunta Rocca
VV: La Regione Lazio ha cambiato colore politico da pochi mesi. Dal momento che R3O è stata sovvenzionata da bandi regionali negli anni precedenti, escludiamo che l’orientamento della Giunta Zingaretti possa aver influenzato le decisioni della commissione che ha valutato le domande. Crediamo che la qualità della nostra proposta sia sufficientemente valida da guadagnare il consenso di qualsiasi amministrazione.
Siamo contenti di entrare in contatto con la Giunta Rocca. Speriamo in un confronto al di là della singola assegnazione, che veda al centro un dialogo sulla governance musicale nel Lazio. Ritengo sia opportuno ridefinire, almeno in parte, il meccanismo di finanziamento dello spettacolo dal vivo.
In musica per il sociale
LC: Avete eseguito le pietre miliari della grande musica non solo nelle sale concertistiche, ma anche nelle strade del quadrante sud-est di Roma. Come si può esaltare la bellezza di quest’arte in spazi eterodossi, ma pur sempre suggestivi?
AG: I concerti alla Casa dei Bimbi sono stati la prima uscita di R3O dal Teatro Palladium. Successivamente, l’INPS ha voluto riaprire alla cittadinanza uno storico immobile risalente al Ventennio, il Convitto Vittorio Locchi.
Amedeo Ciaccheri ci ha messo in contatto con l’INPS e ha fatto sì che potessimo stipulare un protocollo d’intesa tra INPS e R3O, grazie al quale la nostra orchestra può esibirsi sia all’interno, sia all’esterno del Convitto Locchi.
Un’altra sede dei nostri concerti è Palazzo Wedekind, a Piazza Colonna. Abbiamo organizzato tour a Napoli, Trieste, Campobasso; a breve saremo a Matera. Lo scopo di questa fruttuosa collaborazione, chiamata In musica per il sociale, è di far suonare i giovani in sale insolite.
VV: Il Convitto Locchi è un gioiello architettonico rimasto abbandonato per 45 anni. Con i concerti di R3O è ritornato ad un uso condiviso dopo decenni di oblio. Il luogo si presta eccezionalmente bene ai nostri eventi. Abbiamo contribuito a riqualificare un edificio di immenso valore.
AG: Oltremodo, il Convitto è dotato di un parcheggio gratuito. Una rarità a Roma!
Mozart in piazza
LC: Qualche settimana fa avete portato il Quintetto per clarinetto K. 581 di Mozart in Piazza Damiano Sauli, alla Garbatella. Come hanno reagito i passanti?
VV: L’appuntamento in Piazza Damino Sauli è stato promosso grazie all’azione coordinata di Treccani, Università Roma Tre e Municipio VIII. Per noi svolgere un concerto in una location alternativa non è affatto un problema.
L’idea della musica classica chiusa in un palazzo, senza alcuna interazione tra il pubblico e gli artisti, non ci piace. La musica deve distinguersi per il tenore della prestazione, sulla quale non si accettano mai compromessi, ma le modalità in cui ciò avviene devono aggiornarsi ai tempi.
Certo, non si può canticchiare sui brani come se si fosse allo stadio. Bisogna trovare delle strategie per incentivare il coinvolgimento del pubblico. Al contrario dei chitarristi elemosinieri in Via del Corso, noi non chiedevamo nulla: abbiamo offerto una prestazione artistica in una cornice decisamente poetica.
Sebbene l’audio non fosse amplificato, il pubblico e i cittadini che camminavano lì vicino hanno apprezzato il concerto.
Masterclass con Riccardo Muti
LC: Il vostro direttore in residenza, Sieva Borzak, ha partecipato ad una Masterclass con Riccardo Muti. Com’è andata?
AG: Conosco bene l’Orchestra Cherubini del Maestro Muti, essendone stato membro qualche anno fa. Quando Sieva Borzak è stato selezionato per una masterclass sul Requiem di Verdi siamo stati molto orgogliosi. Riccardo Muti ha ravvisato in lui uno spiccato estro creativo e delle eccellenti doti attitudinali.
Roma Tre Orchestra ha scoperto Sieva Borzak quando era allievo di Marcello Bufalini, tre anni fa. Dopo aver sentito i commenti lusinghieri del Maestro, abbiamo deciso di fargli dirigere R3O. Ricordo ancora il suo primo concerto: eravamo sotto la statua di Marco Aurelio, al Campidoglio.
Da allora abbiamo compreso la potenzialità di Sieva Borzak, un giovane direttore grado di confrontarsi con le pagine più importanti del repertorio.
Successi della stagione 2022/2023
LC: Quali sono stati i concerti più memorabili della stagione 2022/23?
VV: Sicuramente la Nona di Beethoven, per cui ringraziamo Roma Capitale: il nostro bando era riservato alle periferie. Abbiamo suonato la sinfonia nella sede dell’INPS in Viale Ballarin, una zona piuttosto isolata del Municipio VIII (Grottaperfetta). Poco dopo abbiamo avuto la gioia di eseguire la Nona al Teatro Petruzzelli di Bari.
Il primo atto della Walkiria di Wagner, assente a Roma da ben 18 anni, ha concluso la stagione ed è stato un incredibile successo per gli interpreti. È disponibile online la registrazione audio di Walkiria, con alcuni frammenti video che restituiscono almeno in parte l’emozione di quelle ore. Alessandro Guaitolini ha avuto l’onore – e l’onere – di suonare la partitura.
L’esperienza di violoncellista
AG: In entrambe le composizioni i violoncelli giocano un ruolo da protagonisti assoluti. Pensiamo al celebre recitativo della Nona e al preludio di Walkiria, che includono temi meravigliosi affidati alla voce del violoncello. È stato un privilegio assoluto poterli interpretare. Purtroppo quest’opportunità non capita tutti i giorni. In Italia anche i musicisti di altissimo livello non riescono a confrontarsi con un repertorio simile.
Noi violoncellisti siamo spesso relegati a studiare in casa piccoli passi orchestrali senza poterli eseguire in pubblico, se non nel giorno in cui si vince un concorso. R3O offre la possibilità di realizzare il sogno di una vita.
Rassegna estiva
LC: Come sarà articolata la stagione estiva di quest’anno?
VV: Siamo soddisfatti nonostante non sarà parte del calendario di Estate Romana, che non contemplerà de facto la sovvenzione di proposte di musica classica. Ciò detto, la nostra Estate non-Romana, bensì Estate Roma Tre Orchestra, avrà luogo al Convitto Locchi grazie alla generosa collaborazione con l’INPS. Ci saranno innumerevoli appuntamenti, che spaziano dal cameristico al pianoforte solista, dal sinfonico al melodramma.
Ospiteremo la pianista danese Maria Bundgård, così come un ensemble di ragazzi di R3O insieme ai fisarmonicisti del Conservatorio di Riva del Garda. Il pianista Alessandro Meacci proporrà un itinerario dedicato al genere della canzone, da Scarlatti a Gino Paoli.
Ci saranno altresì programmi sinfonici: pagine intramontabili di Ennio Morricone (porteremo in scena Novecento di Alessandro Baricco); il secondo concerto per pianoforte e orchestra di Rachmaninov; il terzo concerto brandeburghese di Bach; The Four Temperaments di Hindemith.
Da non perdere l’inaugurazione della rassegna estiva il 19 giugno: esordiremo con il Don Pasquale di Donizetti in forma di concerto, in collaborazione con la Figaro Opera Society.