Cultura

Schiene dritte e mal di conformismo

Non vi siete stancati di stare rispettosamente chini di fronte a certi modelli di vita imposti da perfetti incompetenti? Perché soffrire di mal di schiena anzitempo?

Attivista Ultima Generazione La7

Niente da fare: con l’avanzare dell’età, prima o poi, arriva il mal di schiena. Stufa di sopportare il peso di un corpo non sempre curato e rispettato, la schiena si stufa e comincia a dolere. Fin qui, stiamo scoprendo l’acqua calda. Ma l’interrogativo che mi pongo e vi pongo è un altro: non stiamo un po’ esagerando con la propensione a stare rispettosamente chini di fronte a certi modelli di vita che, poniamo pure inconsapevolmente, ci vengono imposti?

Perfetti incompetenti

Se iniziassimo la nostra disamina sulle cause di questo diffuso conformismo sociale chiedendo a chi vorrebbe imporci un qualsiasi dato comportamento quale autorità egli abbia per farlo, probabilmente già potremmo escludere una bella fetta di “virtuosi” tra quelli che passano la giornata (guadagnandoci pure) a vietarci questo o quello perché sarebbe anti-ecologico, socialmente sconveniente oppure non allineato col “progresso”.

Piaccia o meno, per salire in cattedra, uno straccio di autorità, senza nemmeno richiedere la ben più rispettabile autorevolezza, bisognerebbe proprio averla. Se non partissimo da tale assunto, sarebbe il caos totale, inteso, come correttamente lo definisce il vocabolario Treccani, “un disordine e grave turbamento nella vita sociale e politica”.

Eppure, sembra proprio che a nessuno interessi più minimamente chi dica cosa e se abbia l’autorità per farlo. Nell’epoca della comunicazione finemente vaporizzata e veicolata dall’unico padrone che abbiamo scelto di servire: il Web, non rileva minimamente verificare se chi parli di qualcosa in particolare abbia, e facciamo un altro sconto ancora, almeno la competenza per farlo.

Mi si dirà che non è facile verificarne l’esistenza, anche se basterebbe dare un’occhiatina veloce alle referenze, ampiamente presenti su internet per moltissimi di noi, tanto per farsi un’idea se quel desso abbia almeno un po’ pasticciato in vita sua con le materie di cui vorrebbe impartirci l’insegnamento. Non credo di dire nulla di scandaloso o esagerato, quando sostengo che, in oltraggio al “tractent fabrilia fabris”, troppo spesso ci vengono proposti precisi schemi di comportamento da parte di perfetti incompetenti, quando non siano persino ignoranti totali.

I tormentoni del Papa

Ma pare usarsi così e se alla gente va bene, viva il parroco! A proposito di parroci: se al Santo Padre, quello della celeberrima foto mentre fa il gesto di sferrare un pugno, venisse umilmente chiesto di variare un pochetto il contenuto dei suoi discorsi, uscendo dai suoi due temi obbligati (migranti ed emergenza climatica) sarebbe troppo? Probabilmente sì: è troppo, almeno in questo tempo di tormentoni non più soltanto estivi.

Perché chinarsi anzitempo?

Ma, tornando alla schiena, non posso non raccontarvi la forte emozione che mi ha suscitato vedere l’immagine, ripresa in uno “stato” di Whatsapp di un amico mio coetaneo, ripreso in secondo piano, certamente per sbadataggine, dal figlio che stava consegnando al mondo le imperdibili foto del suo marmocchio al mare.

Quell’anziano sullo sfondo camminava mestamente lungo una strada, ad una decina di passi davanti a figlio e nipote, a testa china e con la classica posa delle mani giunte sulla schiena, la posa della rassegnazione del pensionato, quello che non ha più niente da dire o da fare che valga la pena di essere raccontato.

Ebbene, quell’amico è sempre stato un uomo (anche troppo) volitivo, orgoglioso e tenace come pochi altri abbia conosciuto. Piegato dalla vita. Ecco, ammesso che ve ne sia uno, il succo di questa mia riflessione agostana: siamo sicuri che valga la pena di chinarla anzitempo, parlo della schiena, visto che ci pensano già efficacemente gli anni a farlo? Mi auguro e vi auguro di no.