Il 23 marzo, dal suo account Twitter ufficiale il Consolato iraniano a Milano ha tradotto in italiano un tweet della deputata democratica americana Ilan Omar – nota per le sue posizioni filo palestinesi – in cui era scritto “In Iran ogni dieci minuti una persona muore del Coronavirus. 50 infettati ogni ora. Mantenere le sanzioni economiche sull’Iran in questo momento è solo una malvagia crudeltà”. Ovviamente, l’obiettivo del tweet è quello di attaccare gli Stati Uniti, accusando la Casa Bianca di essere la responsabile della drammatica situazione del contagio di Covid-19 nella Repubblica Islamica. Una accusa ridicola, soprattutto davanti ai video dei fanatici fondamentalisti che, nonostante i richiami dello stesso governo iraniano, si sono messi a leccare i luoghi sacri della città di Qom (epicentro del focolaio di Coronavirus in Iran).
Il tweet del Consolato iraniano a Milano è drammatico e racconta una tristissima verità sull’incapacità della Repubblica Islamica di agire prontamente per contenere la diffusione del Coronavirus. Ma racconta anche un’altra amara verità: le bugie di Teheran sulla situazione Coronavirus all’interno del Paese. Fino a ieri, infatti, l’Iran ha comunicato un numero totale di contagiati di 24.811, con un numero di decessi pari a 1.934 e di guariti pari a 8.913 guariti. Si tratta chiaramente di numeri troppo bassi, per rappresentare la verità dei fatti. La Repubblica Islamica sta mentendo, nascondendo il numero dei contagiati e dei decessi reali all’interno del Paese.
Secondo l’opposizione iraniana, al 18 marzo – quindi quasi una settimana fa – il numero reale dei decessi in Iran per Coronavirus era di almeno 6.400, con cifre altissime nella sola capitale Teheran (almeno 800). Il numero dei contagiati sarebbe ormai quasi incalcolabile. Se, come affermato dal Consolato iraniano a Milano traducendo la deputata Usa Ilan Omar, i decessi per Coronavirus nella Repubblica Islamica sono di “una persona ogni 10 minuti”, i numeri allora sarebbero chiaramente addirittura molto più alti di quanto la stessa opposizione iraniana dichiara. Numeri che devono preoccupare anche l’Europa, visto che la compagnia di bandiera iraniana Iran Air continua a viaggiare indisturbata in Europa, Italia compresa (senza che nessuno ad oggi abbia chiarito quali misure di prevenzione vengono applicate sui viaggiatori).
Ovviamente, come denuncia il sito Iran Wire, l’emergenza continua a essere praticamente gestita totalmente dai Pasdaran, con le forze d’intelligence impegnate ad arrestare gli attivisti che denunciano le bugie del regime in numerose Province iraniane (tra cui Zanjan, Teheran, Qom, Kurdistan, Esfahan, Fars, Ilam, Gilan e Babol). Da parte sua, l’Europa invece di chiedere a Teheran di raccontare la verità dei fatti, sembra aver sposato la versione iraniana della storia, puntando l’indice verso Trump e sostenendo la necessità della riduzione delle sanzioni americane contro la Repubblica Islamica. In questo senso, Mr. Pesc Joseph Borrell ha assicurato che l’Ue fornirà 20 milioni di euro in aiuto all’Iran e ha assicurato il sostegno dell’Ue per un aiuto del Fondo Monetario Internazionale all’Iran. La Francia ha liberato Jalal Rohollehnejad – arrestato su richiesta americana – in cambio della liberazione dell’accademica Roland Marchal. Tutto accettabile in emergenza, a patto che ogni aiuto sia condizionato. Condizionato al rispetto dei diritti umani da parte dell’Iran e della trasparenza dell’informazione, a difesa di chi in Iran vuole veramente raccontare quanto accade nel Paese e a tutela della salute non solo del popolo iraniano, ma anche dei Paesi vicini all’Iran e dell’Europa stessa.