Il Green New Deal di AOC: tra assistenzialismo ed ecologismo radicale, altro che sogno, sarebbe l’incubo americano

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Ultimamente l’universo Dem statunitense è diventato un mondo meraviglioso: pseudo nativi, ultra ecologisti e presunti nostalgici dei bei tempi che furono (quando l’asinello, nel profondo sud, si concedeva lunghi giri di valzer con i cappucci bianchi del KKK).

Roba da far ribollire di invidia J.R.R. Tolkien e C.S. Lewis.

All’appello, chiaramente, non può mancare lo zoccolo dura socialista dell’asinello. I nostalgici del tanto rimpianto e sospirato New Deal, che vedono in Bernie Sanders il loro Cimabue e in Alexandria Ocasio-Cortez il loro Giotto.

Ovviamente il paragone non è causale, dal momento che i lampi di genio della seconda arrivano a superare di gran lunga quelli del primo.

Il Green New Deal è sempre stato una battaglia cara ai Democratici della seconda metà del secolo scorso. Si tratta di un provvedimento che oscilla a metà tra l’ecologismo radicale e l’assistenzialismo socialista più puro. Ovviamente la stellina del firmamento liberal, l’idolo dei millenials, non poteva esimersi dall’avanzare una sua proposta.

Una proposta che sembra scaturita dalle menti di Ted Kaczynski, Alfonso Pecoraro Scanio e Jeremy Corbyn. Una follia esilarante, un paradosso da commedia dell’arte messo nero su bianco.

Ovviamente, sul versante ecologista, la Cortez punta a contrastare il tanto temuto riscaldamento globale. Come? Semplice, portando gli Stati Uniti al 100 per cento di energia da fonti rinnovabili entro il 2030, ovviamente eolico e solare. Quali sarebbero i grandi “nemici” della nostra indomita pasionaria? Ovviamente le flatulenze delle mucche (c’è proprio scritto “farting cows”) e gli aeroplani, due pericolosi avversari dei quali bisogna sbarazzarsi assolutamente. Di come AOC abbia intenzione di liberarsi dei tanto odiati bovini ancora non è dato sapere nulla, per quanto riguarda gli aeroplani invece abbiamo già una “soluzione”. Espandere il trasporto ad alta velocità per rendere inutile il trasporto aereo “espandendo in maniera massiccia la produzione di veicoli elettrici, costruendo stazioni di ricarica ovunque, costruendo ferrovie ad alta velocità in una scala in cui i viaggi aerei smetteranno di essere necessari”. Non è chiaro cos’abbia in mente per coloro che intendono, dall’Europa o dal Medio Oriente o chissà dove, fare un viaggio negli States o per lavoro o per piacere. Costruirà rotaie e binari sull’Atlantico? Ancora non ci è dato saperlo, ma sicuramente la nostra non avrà lasciato nulla in balia del caso!

Il Green New Deal firmato AOC cerca, ovviamente, di combattere anche le “ingiustizie sistemiche” (un concetto che starebbe a significare un po’di tutto e un bel niente allo stesso tempo, ma questo è un altro paio di maniche). In questo senso la Cortez ha previsto un programma di sussidi (e te pareva!) come ad esempio: congedi parentali e medici, ferie pagate, pensionamenti adeguati (ma esattamente cosa significa?), ma soprattutto “sicurezza economica per tutti coloro che non sono in grado o non vogliono lavorare”. Esattamente, anche per coloro che “non vogliono” lavorare, in pratica una versione più sfacciata di quello che doveva essere, in origine, il reddito di cittadinanza di pentastellata memoria. AOC si è giustificata affermando che “si tratta di massicci investimenti nella nostra economia e nella nostra società, non nella spesa”. Anche in questo caso, una simile giustificazione significa tutto e niente, facendo uno sforzo possiamo però sospettare che la nostra giovane stellina pianifichi di ammazzare di tasse le imprese americane per permettere ai suoi bellissimi e giovanissimi followers di trascorrere le giornate sul divano a grattarsi la pancia.

“Sarebbe fantastico per la cosiddetta ‘carbon footprint’ eliminare definitivamente tutti gli aerei, le auto, le mucche, il petrolio, il gas e l’esercito, anche se nessun altro Paese farebbe lo stesso. Geniale!” Ha twittato Donald Trump.

Insomma, la situazione è grave ma non seria.

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