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Johnson alla ricerca di un nuovo capo per l’infernale macchina della comunicazione

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La pandemia, le riapertura, la campagna di vaccinazioni: questi i temi al centro dell’agenda del governo britannico ma Whitehall, il Governo Permanente, non ferma la sua attività. E nemmeno le sue lotte di potere. Sono recentissime infatti le dimissioni di James Slack da capo della comunicazione di Downing Street. Johnson ha dato il via alla caccia al sostituto – destinato a un ruolo di caporedattore al Sun – e tutti sgomitano per ottenere un ruolo che Slack aveva ereditato nel dicembre scorso dopo le dimissioni di Lee Cain.

Il ruolo è molto delicato specie in questa fase: sveglia all’alba, lettura ragionata di giornali e visioni di programmi tv, briefing per il primo ministro, ritorni a casa a notte fonda. Ecco perché Slack – sposato e con 3 figli – ha detto basta. Indiscrezioni, soffiate e una bagarre serrata per accedere al ristretto cerchio di Johnson sono così iniziate. Difficile prevedere chi prevarrà ma i candidati sono agguerritissimi.

Tra i rumours circolati c’è quello che vedrebbe Johnson alla ricerca di un potenziamento al femminile del suo staff, anche se con Allegra Stratton, la capo ufficio stampa di Downing Street, e Munira Mirza, direttore della Policy Unit, non si può certo dire che il premier sia circondato solo da éminences grises al maschile. I maligni sostengono che l’ultima parola – come per l’addio di Cain e Cummings – l’avrà Carrie Symonds, la compagna di BoJo.

Uno dei favoriti per il ruolo è Jack Doyle, ex giornalista parlamentare del Daily Mail, e vice-direttore della comunicazione del premier dopo l’addio di Cain. Per molti è fisiologico che salga di un gradino in questa fase: conosce la macchina di Whitehall e le difficoltà di lavorare in uno staff super-competitivo come quello di Johnson. Ma potrebbe non essere il solo insider a bramare la posizione.

C’è anche Allegra Stratton, sponsorizzata proprio dalla Symonds, e già leader dei ragguagli televisivi giornalieri per la stampa che dovrebbero iniziare, con quasi 6 mesi di ritardo, il prossimo mese di maggio. Si dice che Slack fosse contrario a questa nuova forma di comunicazione all’americana e che abbia rallentato Stratton nella sua nuova veste di donna-immagine di Downing Street. Chissà.

Anche Meg Powell-Chandler è in corsa per il ruolo. È la vice-capo staff di Johnson, con delega alla comunicazione strategica. Powell Chandler può vantare oltre 10 anni di servizio nel Partito Tory e della stima del premier.

Tra i front-runner c’è anche Isaac Levido, il direttore della comunicazione della campagna elettorale del 2019. Levido è stato poi richiamato da Johnson durante i primi giorni dell’emergenza Covid per plasmare il messaggio del governo ai cittadini UK. Tuttavia tra i suoi nemici c’è chi ha fatto notare che ha appena fondato una sua propria compagnia di public affairs, la Fleetwood Strategy, e potrebbe essere più concentrato sul suo sviluppo che non su un ruolo apicale a Downing Street.

Anche il direttore di Politico, Alex Wickham, è tra i papabili. Il suo rapporto con Johnson e Symonds è un plus che potrebbe giocarsi per un ruolo in cui è fondamentale una certa intimità con il datore di lavoro.

Infine, last but not least, c’è Will Walden, Executive Director per la comunicazione strategica di Edelman a Londra. Walden ha già lavorato con Johnson quando BoJo era sindaco della capitale e conosce il modus operandi del premier. È uno storico giornalista della BBC dotato della necessaria autorità per prendere in mano in corsa – e di corsa! – l’infernale macchina della comunicazione del governo.

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