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La comunicazione disastrosa della Casalino & Associati arreca danni incalcolabili

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Una comunicazione disastrosa che sta arrecando dei danni incalcolabili al Paese. È questo il triste spettacolo di cui si sta rendendo protagonista il Governo Conte. L’Esecutivo, dopo aver sottovalutato i rischi del coronavirus, non è ancora riuscito a dotarsi di una strategia politico-comunicativa per affrontare l’emergenza. Cosa che ha innescato un drammatico circolo vizioso che continua ad alimentarsi: più mancano decisioni chiare e vincolanti comunicate in modo efficace, più il panico e le psicosi crescono aumentando i rischi.

I recenti episodi relativi alla chiusura delle scuole e alla circolazione della bozza del decreto sulle “zone rosse” sono emblematici. Nel primo caso, una decisione ufficiosa è filtrata sul web causando confusione e ansie tra i genitori, per poi essere ufficializzata. Una catena mediatica decisamente inadeguata per una scelta così delicata, che avrebbe richiesto un certo riserbo anche per fornire l’immagine di un Esecutivo compatto di fronte all’emergenza.

Ma ancora più grave è stata la fuga di notizie riguardante il decreto sulle “zone rosse”, il cui testo è stato diffuso prima della sua firma scatenando il panico nelle aree coinvolte, in particolare in Lombardia. Così da causare un fuggi fuggi generale di tanti studenti e lavoratori fuori sede che si sono accalcati nelle stazioni e poi sui treni per tornare a casa. Ancora una volta il governo non è riuscito a dotarsi di una comunicazione adeguata e responsabile. E, ancor peggio, ha fatto circolare la notizia, generando un caos senza precedenti che potrebbe portare a nuovi contagi con pesanti effetti per il sistema sanitario nazionale. L’obiettivo di contenere la diffusione del virus è miseramente fallito perché si è verificato l’esatto contrario: dalla riduzione degli spostamenti si è giunti a uno spostamento di massa. Un’eterogenesi dei fini che descrive plasticamente lo sbandamento delle istituzioni.

Una situazione simile, è bene ripeterlo, deriva da una comunicazione di crisi che continua a essere farraginosa. Manca una figura autorevole che illustri con rigore e fermezza le decisioni prese e quindi i comportamenti da tenere e quelli da evitare. Manca un responsabile della comunicazione che si coordini con i giornalisti per fornire in modo quanto meno ordinato i provvedimenti (e quindi giornalisticamente le notizie) varati dalle istituzioni che continuano a diffondersi caoticamente generando panico e confusione. Manca insomma un leader capace di tenere i nervi saldi e in grado di rassicurare e tranquillizzare gli italiani. Un punto di riferimento solido che funga da ancora di salvezza in una fase di spaesamento generale.

Bisogna anche riconoscere che in queste settimane il presidente della Repubblica sembra essere assente. Certo, il suo richiamo all’unità e alla responsabilità è stato importante e potrebbe essere un utile incentivo a fare di più. Ma non può essere sufficiente a fronteggiare una crisi così drammatica, in cui il governo continua a rivelarsi inadeguato. Proprio quel governo varato qualche mese fa con un po’ troppa leggerezza e che oggi sta dimostrando tutte le sue fragilità.

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