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La necessità e urgenza della riforma presidenzialista

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Siamo in prossimità dell’elezione del nuovo presidente della Repubblica, appuntamento istituzionale che ha di fatto permesso fino ad ora il proseguo della legislatura. In numerose occasioni, su tutte le crisi dei due governi guidati da Giuseppe Conte, la presunta necessità di evitare uno scioglimento anticipato delle Camere fino all’arrivo del semestre bianco ha prevalso sulla possibilità di eleggere un nuovo Parlamento che rispecchiasse il vero sentimento popolare. Una scelta discutibile, e distante dal sentimento di unità nazionale che l’inquilino del Colle dovrebbe rappresentare, in un momento storico dove la mancanza di fiducia dei cittadini verso le istituzioni si dimostra anche attraverso l’astensionismo crescente in ogni tornata elettorale.

Pertanto, emerge chiaramente a nostro avviso l’urgenza di apportare un riassetto costituzionale che permetta di eleggere un capo dello Stato direttamente figlio della volontà dei cittadini italiani, estraneo alle alchimie parlamentari che spesso risultano decisive nel corso delle votazioni. Una proposta politica che negli ultimi anni ha acquisito maggior risonanza grazie all’impegno dei partiti della coalizione di centrodestra. Infatti, il punto del programma elettorale catalogabile come anello di congiunzione tra Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia è proprio la riforma di tipo presidenzialista, che con l’eventuale vittoria alle prossime elezioni generali potrebbe finalmente vedere la luce.

Anche in ragione di ciò, è necessario non solo preservare l’unità della coalizione, ma al tempo stesso convincere i cittadini della bontà ed efficacia di tale proposta. Nell’eventualità che la riforma venga sottoposta a referendum negli anni successivi, sarebbe fondamentale raccogliere il consenso anche di parte del bacino elettorale del centrosinistra.

Infatti, poter contare su una fetta di elettori di sensibilità politiche diverse renderebbe complicato ogni tentativo di opposizione da parte dell’apparato burocratico e giudiziario vicino all’establishment di centrosinistra. Motivazione per cui auspicare che la prossima elezione del capo dello Stato sia basata su una campagna elettorale ed una proposta programmatica ben definita, al fine di giungere ad una scelta che sia garante dei sentimenti e della volontà di milioni di italiani, desiderosi di giocare un ruolo da protagonisti nella vita istituzionale della nazione.