Nel torpore della campagna elettorale, dove proposte spot ed insulti si susseguono tra tv e giornali senza destare alcun stupore all’elettore, pochi quotidiani hanno riportato un caso eclatante avvenuto nei giorni scorsi. Per l’esattezza nella giornata di martedì 6 febbraio, quando un rappresentante del governo italiano, il Sottosegretario agli affari europei Sandro Gozi, ha deciso, durante la campagna elettorale ed a camere sciolte, di recarsi presso il parlamento francese per presentare le proposte italiane sul futuro dell’Europa.
Ebbene sì, un rappresentante di un governo ha deciso di recarsi presso il parlamento di un altro stato membro UE per fare un endorsement pubblico alla proposte di un presidente straniero sul futuro dell’Europa e per presentare presunte proposte poco legittime sulla visione italiana sul futuro dell’UE. Tra le numerose proposte snocciolate durante l’audizione parlamentare spiccano le seguenti: a) la strenua difesa della bizzarra idea delle liste transnazionali per le elezioni del parlamento europeo del 2019 (già bocciata dalla maggioranza dello stesso parlamento europeo) secondo cui i seggi attualmente allocati agli eurodeputati britannici dovrebbero essere redistribuiti tra i 27 stati membri, anziché essere tagliati per contribuire alla necessaria cura dimagrante a cui il budget UE dovrà sottoporsi nel periodo post-Brexit. b) l’Invocazione di un’accelerazione da parte della Commissione europea sulla cosiddetta “Europa sociale”che assomiglia molto ad un grande welfare state sovranazionale da cui mungere ulteriore spesa pubblica. c) il tutto condito da un costante elogio al presidente Macron, il nuovo deus ex machina dell’integrazione europea e paladino degli euro-entusiasti.
Rispettando le posizioni più o meno europeiste o euroscettiche di chiunque, rimangono molti dubbi sulla legittimità e la tempistica della scelta di un rappresentante di governo di prendere posizioni nette sulle presunte posizioni italiane sul futuro dell’integrazione europea in una situazione tutt’altro che stabile. Premesso che sarebbe stato doveroso, quantomeno per galanteria istituzionale, che queste presunte proposte fossero state presentate e discusse davanti ai parlamentari della repubblica italiana anziché di quella “macroniana”.
Sarebbe inoltre necessario ricordare che i cittadini italiani tra meno di un mese saranno chiamati a votare e dovranno scegliere tra visioni diametralmente opposte sulla futura posizione dell’Italia in Europa. Tra coloro che continuano a proporre un ruolo di vassallo di lusso per l’Italia nell’asse Parigi-Berlino, il centrodestra sembra non avere ancora capito che il vero asse su cui investire per ritagliarsi un ruolo guida in chiave eurorealista è con l’Austria di Kurz ed il gruppo dei quattro paesi Visegrad (Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia e Ungheria). Desta dunque scalpore (ma non troppo) che anche i leaders dell’opposizione abbiano sorvolato su un evento di tale importanza, preferendo continuare a commentare il quotidiano susseguirsi di notizie con tweet pieni di frasi ad effetto ma prive di contenuti politici.