Matteo Salvini, leader della Lega, e Silvio Berlusconi, leader di Forza Italia, si sono incontrati la settimana scorsa a Villa Grande, nuova residenza capitolina dell’ex cavaliere. Un colloquio durato circa due ore, definito da ambo le parti “cordiale e costruttivo”, incentrato sulle proposte presentate da questo “nuovo centrodestra governista” al presidente incaricato Mario Draghi nelle consultazioni tenutesi a Montecitorio. Come sappiamo, al colloquio non ha partecipato Giorgia Meloni, che ha più volte ribadito la volontà di tenere Fratelli d’Italia fuori dalla nascente maggioranza.
Lega e Forza Italia, come ribadito dai due leader al termine del colloquio, hanno la ferma volontà di dare il loro contributo in questa fase così delicata per il Paese, superando ogni perplessità sui compagni di viaggio che sono e restano, ovviamente, antitetici rispetto al centrodestra. I due leader hanno fortemente rivendicato il loro grande gesto di responsabilità, testimoniato dal fatto che, al contrario di altri a sinistra, non hanno posto alcun tipo di veto e pregiudiziale nei confronti di nessuno, dimostrando una grande maturità politica e la consapevolezza di trovarsi di fronte ad una crisi sanitaria, economica e sociale senza precedenti. “Gli italiani hanno fretta ed hanno fame di salute, di scuola e di libertà, di questo abbiamo parlato”, ha riferito il leader della Lega al termine del colloquio con Berlusconi, che si è detto, in un breve video postato sui suoi canali social, soddisfatto per l’approvazione al Parlamento europeo del regolamento sul Recovery Fund (votato questa volta anche dalla Lega): “Finalmente l’Europa della solidarietà ha prevalso su quella della austerità, ora tocca al prossimo governo italiano lavorare con l’Europa perché queste risorse arrivino presto alle imprese e famiglie italiane”.
Il rapporto politico tra Berlusconi e Salvini è sempre stato di vicinanza e, molto spesso, comunità di intenti, ma le strade dei due leader si sono più volte divise: dalla partecipazione di Forza Italia al governo presieduto da Enrico Letta, passando per il Patto del Nazareno, fino ad arrivare all’accordo della Lega con il Movimento 5 Stelle. Per questi motivi, possiamo osservare che, anche grazie ad un avvicinamento della Lega alle posizioni “moderate” di Forza Italia, la comunità di intenti tra i due leader e tra i due partiti potrebbe tornare a rafforzarsi nel prossimo futuro. La spaccatura dei 5 Stelle potrebbe portare alla formazione di nuovi gruppi parlamentari e così la coppia Lega-Forza Italia potrebbe essere numericamente più influente negli equilibri della maggioranza che si appresta a nascere. Lega e Forza Italia cercano così di tornare prepotentemente al centro della scena politica italiana e di proporsi come trazione del nuovo governo presieduto dall’ex numero uno della Banca Centrale Europea.