Il civil service britannico ha un nuovo capo. Si tratta di Mark Sedwill, che, dal 24 ottobre scorso ha rilevato la funzione di Sir Jeremy Heywood, da 6 anni leader di Whitehall.
Si tratta di un momento epocale nella storia della pubblica amministrazione inglese, sia dal punto di vista del suo funzionamento – con la trattativa sulla Brexit che sta impegnando notevolmente i mandarini di Sua Maestà – sia da quello personale, visto che Heywood era una sorta di deus ex machina di Downing Street, l’uomo che più di tutti conosceva la storia, i segreti e le procedure della burocrazia britannica.
Già nello scorso mese di giugno, Heywood si era messo di lato per ragioni di salute, lasciando tutto nelle mani di Sedwill, il consigliere per la sicurezza nazionale e il Permanent Secretary dell’Home Office quando May era ministra dell’interno. Un suo fedelissimo insomma. E d’altro canto non poteva essere altrimenti, in una fase così delicata della sua premiership. Anche se in pochi nutrono dubbi sulla professionalità e la competenza di Sedwill, qualcuno ha fatto notare che il suo percorso non è quello tipico di chi giunge a ricoprire la posizione di Cabinet Secretary. In passato, tutti i vertici dell’amministrazione hanno svolto per un periodo il ruolo di Permanent Secretary al Tesoro. Una funzione che probabilmente sarebbe tornata utile anche a Sedwill, soprattutto in vista del divorzio di Londra da Bruxelles il 29 marzo 2019.
Sedwill, 54 anni, ha iniziato la sua carriera nella pubblica amministrazione al Foreign Office, dopo un master in filosofia e scienze governative a Oxford. Una carriera che lo ha portato in Egitto, a Cipro e, soprattutto, a ricoprire il ruolo di ambasciatore per la Nato in Afghanistan nel 2009 e di direttore generale del Ministero degli esteri britannico dello stesso Afghanistan e del Pakistan due anni dopo. Dal febbraio 2017 ha sostituito Sir Mark Lyall Grant come consigliere per la sicurezza nazionale del governo, dopo essere stato Permanent Secretary all’Interno dal 2013. Ora la sfida più difficile, quella di creare la cornice amministrativa ed esecutiva della Brexit, una volta terminata la trattativa tra May e le autorità europee.