In un recente articolo intitolato “Guardiani dell’informazione o della narrazione?”, ci siamo occupati di NewsGuard, l’ente che si è auto-posizionato come guardiano della correttezza delle informazioni, ottenendo una sorta di legittimazione al ruolo da parte della Ue, oltre a 749.000 dollari da parte del Governo Usa. Il tutto in nome della battaglia contro la misinformation.
Durante l’intervista a Virginia Padovese, Managing Editor & Vice President Partnerships, Europe, Australia and New Zealand, era emerso che NewsGuard assegna un voto (“rating”) ad ogni testata, una sorta di indice di affidabilità espresso in percentuale.
Il rating viene descritto come segue: “NewsGuard‘s scores and ratings for news and information sites are based on nine apolitical criteria that assess the website’s credibility and transparency”. “I rating di NewsGuard su siti informativi sono basati su nove criteri apolitici che valutano la credibilità e la trasparenza del sito web”.
Rating dei siti italiani
All’atto della stesura dell’articolo non avevamo accesso a questi voti ed eravamo dunque impossibilitati a dare un nostro parere sul giudizio della società. Abbiamo recentemente ottenuto queste informazioni: le abbiamo dunque messe in una tabella e il risultato è decisamente interessante.
Innanzitutto la chiave di lettura dei rating, come riportata dal sito di NewsGuard:
100 (o 100%) – Altissima credibilità: Questo sito web aderisce a tutti i nove standard di credibilità e trasparenza.
75-99 (o 75%-99%) – Generalmente credibile: Questo sito web aderisce perlopiù agli standard basici di credibilità e trasparenza.
60-74 (o 60%-74%) – Credibile con eccezioni: Questo sito web generalmente mantiene standard basici di credibilità e trasparenza, con significative eccezioni.
40-59 (o 40%-59%) – Procedere con cautela: Questo sito web non è affidabile perché non aderisce a diversi standard giornalistici di base.
0-39 (o 0% to 39%) – Procedere con massima cautela: Questo sito web non è affidabile perché viola gravemente gli standard giornalistici di base.
Ora che sappiamo come interpretare i numeri possiamo dare uno sguardo ai voti per i principali quotidiani italiani:
In altre parole, il Sole24Ore e Internazionale hanno altissima credibilità, il Corriere della Sera e Repubblica sono generalmente credibili, così come il Manifesto e Il Fatto Quotidiano. Va peggio – ahinoi – per Libero Quotidiano, che è “credibile con eccezioni” .
Atlantico Quotidiano e NicolaPorro.it
Occorre invece procedere con massima cautela, in quanto testate non affidabili che non aderiscono a diversi standard giornalistici di base, quando si consulta Atlantico Quotidiano (NicolaPorro.it), Panorama o La Verità (che è la peggiore di tutti).
Concentriamoci su Atlantico Quotidiano, queste le motivazioni per il nostro basso voto: “La gran parte del contenuto riflette un punto di vista di centrodestra e populista. Nella sua biografia, Nicola Porro si definisce liberista, liberale e libertario”. E – viene spiegato ai lettori non troppo pratici di italiano, che “In Italy, liberal refers to a center-right opinion”. In generale “il sito ha pubblicato articoli senza prove e fuorvianti riguardo il Covid-19 e il cambiamento climatico”.
Chi vuole può leggere il resto delle considerazioni di NewsGuard (a firma dei due redattori Angelo Paura e Giulia Pozzi) qui. Noi ci limitiamo a specificare che gran parte delle accuse riguardano articoli presenti sul sito NicolaPorro.it relativi al periodo del Covid e la famosa questione dell’appellativo “sperimentale” associato agli allora nuovissimi vaccini.
Il Fatto Quotidiano
E Il Fatto Quotidiano? Ecco alcune motivazioni al voto tutto sommato accettabile: “Quando fu fondato, l’allora direttore Padellaro scrisse che Il Fatto sarebbe stato un quotidiano di opposizione: opposizione a Silvio Berlusconi, naturalmente, in quanto ha trasformato una democrazia in un regno in declino”.
E anche: “In agosto 2023 un articolo intitolato Massacro di Bologna: Meloni come Fonzie (si è dimostrato che) Meloni non riesce a pronunciare la parola fascismo, specialmente se contiene il prefisso Anti”. Numerose altre motivazioni al rating assegnato sono presenti a questo indirizzo.
Pregiudizio politico
Riteniamo risulti auto evidente come funzioni il sistema di rating, se fossimo inglesi lo definiremmo “leggermente sbilanciato a sinistra”.
In quanto a noi, avendo trattato più volte il tema del cambiamento climatico intervistando professionisti quali Paolo Corazzon e recuperando i dati a supporto dal sistema messo a punto da Stephen Wolfram (un signore noto per i contributi nella fisica delle particelle, alla teoria della complessità e all’algebra simbolica) riteniamo che il giudizio “senza prove e fuorvianti” sia lui ad essere gravemente fuorviante.
Avremmo potuto inviare una nota a NewsGuard con le nostre precisazioni. Ma il direttore di Atlantico ritiene – molto probabilmente a ragione – che il nostro tempo sia meglio speso facendo del vero giornalismo: quello alla ricerca (scientifica) della verità, senza bandiere e senza posizioni preconcette. Non ci resta che obbedire e dimenticare NewsGuard.