L’all-news di “destra” CNews diventa primo canale d’informazione in Francia

E ovviamente c’è chi vorrebbe chiuderla per “deriva anti-musulmana”, in barba alla libertà di parola. Bolloré: il successo e la libertà dei canali “Canal” infastidiscono

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Proprio nella settimana antecedente le elezioni europee, la famosa “Fox News” francese, il canale Cnews di proprietà di Vivendi e dunque Vincent Bolloré, batte ogni altra rete divenendo la tv di notizie d’oltralpe. E di conseguenza c’è chi chiede all’autorità che regola il settore di revocarne la licenza.

I dati

Di per sé la notizia potrebbe essere chiusa qui, ma qualche particolare pare degno di essere segnalato. Partiamo comunque dai dati. Nel mese di maggio 2024, CNews ha spodestato BFMTV dal piedistallo su cui era posizionata da oltre un decennio. Con il 2,8 per cento di share, l’emittente di proprietà di Vivendi ha superato il numero uno dei canali di informazione, il cui ascolto è sceso al 2,7 per cento, secondo i dati di Médiamétrie. Molto staccata la rete statale Franceinfo  (assimilabile alla nostra RaiNews24) è stabile allo 0,7 per cento.

Chi ne vorrebbe la chiusura

Chi ne rivendica la chiusura? L’iniziativa è partita dagli ecologisti, ma – come abbiamo riportato l’anno scorso – appare chiaro (ad esempio da dichiarazioni dell’ex ministro Rima Abdul Malak) che la cosa non dispiacerebbe neppure al presidente Emmanuel Macron.  

Ma come revocarne il diritto, in una nazione dove vige la libertà di stampa? Ovviamente facendo leva sull’inaccettabile posizione a difesa dei valori della Repubblica, definita “deriva anti-musulmana” della rete. “I musulmani, se ne fregano della Repubblica, non sanno nemmeno cosa significhi quella parola”, aveva ad esempio affermato on air Jean-Claude Dassier ormai due anni fa. 

Un’affermazione che ad onor del vero avrebbe dovuto essere “certi musulmani se ne fregano…”. Ma la libertà di opinione ci sembra dovrebbe ancora esistere, anche a fronte di frasi stupidamente generiche contro questa particolare religione.

In generale, CNews non smette di sottolineare nei suoi programmi la troppa permissività accordata ad una cultura che spesso nega i diritti delle donne e le obbliga a nascondersi i capelli e andare in giro vestite da suore: un fenomeno certamente in ascesa, come possiamo testimoniare da osservazione diretta in questi dieci anni di residenza a Nizza.

Meglio uno schermo nero 

CNews si è issata al vertice degli ascolti in un contesto molto particolare. Un bando per quindici frequenze della televisione digitale terrestre è stato aperto dal regolatore audiovisivo. Questa procedura determinerà quali canali avranno il diritto di trasmettere in Francia nel 2025. In questa occasione, una parte della classe politica vedrebbe di buon occhio che CNews fosse sostituita da uno schermo nero (sembra una battuta ma non lo è: abbiamo già visto questo fenomeno in Europa, il caso più evidente quello delle reti RT News). 

Durante alcune audizioni, Vincent Bolloré, interrogato in quanto consigliere del presidente del consiglio di amministrazione di Vivendi, aveva dichiarato che, “se per straordinaria coincidenza”, uno dei canali del gruppo Canal perdesse la sua frequenza, questa decisione “sarebbe percepita come un segno di sfiducia, oltre al problema della libertà di espressione. Che lo si voglia o no, il sentimento esterno è che il successo e la libertà di tono dei canali di Canal infastidiscono“.  

Come ha scritto Le Figaro, “taluni vogliono proibire la diffusione del canale CNews (e di C8), ma molto chiaramente i francesi sono attratti da questi due canali”: e gli ultimissimi sondaggi elettorali sembrano proprio confermarlo.

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