In un Twitter Space tenutosi venerdì 14 luglio Elon Musk e il team di xAI hanno risposto a molti degli interrogativi che erano nati dopo l’annuncio dell’ennesima iniziativa dell’imprenditore. Ecco alcuni punti che abbiamo trovato originali e di assoluto interesse.
Premesse
Come sappiamo è in atto una corsa all’oro: quello della Intelligenza Artificiale, dove l’obiettivo – da alcuni dichiarato da altri tenuto nascosto – è raggiungere la AGI, Intelligenza Artificiale Generale.
In altre parole, la “rappresentazione delle capacità cognitive umane generalizzate nel software in modo che, di fronte a un compito non familiare, il sistema AGI possa trovare una soluzione“. L’intenzione di un sistema AGI è dunque di eseguire qualsiasi compito di cui un essere umano è capace.
I Twitter Spaces sono invece il clone di Clubhouse creati da Twitter 1.0 (pre-Musk) e potremmo descriverli come una trasmissione radiofonica in cui gli ascoltatori possono richiedere la parola (alzando la mano virtuale) e che divengono poi un podcast. Chi volesse ascoltare la versione originale dell’evento può cliccare qui. Per gli altri, il nostro un breve “riassunto”.
Una AI curiosa della verità
Cominciamo col dire che il team fondatore di xAI era presente per intero all’evento. Si tratta di una squadra impressionante con un background di assoluto rilievo. Provenienza Deep Mind, OpenAI, Google, Tesla.
Per iniziare, Elon Musk ha affermato che l’obiettivo con xAI è costruire una AGI (Intelligenza Artificiale Generale) con lo scopo di comprendere l’universo. Musk ha affermato che il modo più sicuro di farlo sia costruire un’AGI che sia “massimamente curiosa” e “curiosa della verità” e cercare di ridurre al minimo il delta tra ciò che noi pensiamo sia vero e ciò che è effettivamente vero.
Questo è un punto essenziale, considerato che praticamente tutti i modelli oggi in uso (a cominciare da ChatGPT) sono invece “politically correct” (a causa degli interventi “correttivi” umani).
Provate ad esempio a chiedere a ChatGPT “è più semplice fotografare in pieno sole una sposa in abito bianco di carnagione bianca o nera?” La risposta che si ottiene è falsa, ma moralmente accettabile da tutti (“una sfida sia per una carnagione bianca che per una nera“).
La risposta corretta – e per nulla razzista – sarebbe “è più difficile fotografare una sposa nera, in quanto il contrasto molto forte tra il colore dell’abito e quello dei lineamenti richiede un forte flash, e/o un sensore con un grande range dinamico, quella caratteristica che ai tempi dell’analogico si chiamava latitudine di posa”.
Ecco, la IA di Musk probabilmente avrà il coraggio di spiegarcelo, anche perché come ha affermato l’imprenditore “una IA che non dice la verità non è molto utile“. Ma torniamo all’evento di venerdì.
L’umanità è interessante
L’interessante conseguenza è che per una super intelligenza in cerca di verità l’umanità risulta molto più interessante della non umanità. Ad esempio, per quanto sia interessante esplorare e comprendere Marte, comprendere la natura umana resta un argomento molto più affascinante.
Anche perché – ha affermato Musk – ci sono così tante cose che pensiamo di capire, ma in realtà non capiamo. Ci sono molte domande irrisolte. Ad esempio, ci sono molte domande aperte sulla natura della gravità e sul perché non ci siano prove massicce dell’esistenza di alieni.
Il paradosso di Fermi
Si è anche avventurato nel paradosso di Fermi che potrebbe – si spera – essere risolto da xAI. Il paradosso di Fermi, ricordiamolo, è il contrasto tra l’affermazione, da molti condivisa e sostenuta dalle stime di Drake, che non siamo soli nell’universo e i dati osservati, che smentirebbero questa ipotesi.
Ne deriva che: o l’intuizione e le stime come quelle di Drake sono errate, o la nostra osservazione e comprensione dei dati è incompleta. Ma “se fai domande tecniche alle IA avanzate di oggi, ottieni solo sciocchezze“, ha detto.
Dunque, Musk crede che stiamo davvero perdendo il bersaglio di molti ordini di grandezza e che dobbiamo migliorare.
Potenza di calcolo
Interessante l’unità di misura utilizzata per descrivere l’infrastruttura appena acquistata per xAI. Come ricordiamo, sulla stampa si è parlato di 10.000 GPU (nVidia). Ma Elon ha detto che ha dovuto acquisire hardware “per numerosi gigawatt” mentre “è noto a tutti che un cervello umano spesso più intelligente (della IA) consuma solo 10 Watt“.
In ogni caso, in un primo tempo questo approccio di forza bruta (risolvere un problema con computer giganteschi) è necessario, ma a suo avviso col tempo sarà sempre meno utile ed efficace.
L’esperienza di Tesla (la famosa auto elettrica a guida autonoma) ha infatti dimostrato che problemi che paiono irresolubili, e che apparentemente richiedono potenze di calcolo enormi, sono stati risolti in modo molto semplice (“tutto qui?“), cambiando totalmente l’approccio (e per i più curiosi: no, non “ha potuto” fornire altri dettagli). “Probabilmente lo scopriremo anche con l’AGI. Una volta risolto AGI, guarderemo indietro e penseremo, perché abbiamo pensato che sarebbe stato così difficile?”
In ogni, caso nello space si è detto che nulla potrà vantare il nome di AGI se non avrà risolto autonomamente almeno “una domanda fondamentale” (immaginiamo a cavallo tra fisica e filosofia).
Competizione con OpenAI
Tutto affascinante, ma fortunatamente gli ascoltatori hanno riportato la discussione a livelli meno esoterici. “Con xAI avete intenzione di fare concorrenza a OpenAI, Bard, Anthropic ecc?” ha domandato @krassenstein.
Dopo tutte queste premesse ci aspettavamo un deciso “no”, ma Musk non manca mai di sorprendere: “xAI è stata creata per competere con OpenAI“, la risposta non poteva essere più chiara.
Scarsità di energia
Ultimo punto che abbiamo trovato notevole. Verso la fine dello space, sempre parlando di infrastruttura necessaria per trainare i modelli di IA, delle grandi potenze necessarie, Musk ha affermato che in circa due anni passeremo da una situazione di scarsità di GPU ad una di scarsità di energia: “We will have an electricity shortage in two years“.
Il sospetto che abbiamo avuto, ascoltandolo, è che si riferisse anche al crescente parco di vetture elettriche altamente energivore, e non solamente alle GPU delle IA. O forse all’insieme delle due: tantissime GPU e moltissime auto elettriche chiederanno contemporaneamente più energia di quanto siamo attrezzati a produrre.
E chi più del creatore di Tesla è nella posizione di fare una previsione corretta? A noi resta la curiosità di comprendere perché nessuno dei sostenitori della transizione verde ne parli. Sarà senza dubbio la prima domanda che porremo a xAI.