Pazzesco. È questa la sola definizione possibile per quanto sta accadendo con i voli della Iran Air in Europa.
Riassumiamo in breve quanto accaduto due giorni fa, ovvero l’8 marzo: la Iran Air ha annunciato la sospensione di tutti i voli verso l’Europa, specificando che la decisione era presa per le restrizioni imposte dagli europei stessi. Non veniva menzionata l’emergenza coronavirus, ma era chiaro che le ragioni erano legate all’epidemia in corso, che vede l’Iran estremamente colpito, con numeri altissimi e tra le altre cose palesemente inattendibili, perché nascosti da un regime che impone la censura su quanto realmente sta accadendo nella Repubblica Islamica.
Ieri, dopo solo 48 ore, la Iran Air ha comunicato la ripresa di tutti i voli verso l’Europa. Come riporta anche Il Fatto Quotidiano, la Iran Air ritornerà a viaggiare in tutta Europa, tranne negli scali di Vienna, Goteborg e Stoccolma, che hanno chiuso i voli alla compagnia aerea iraniana proprio per via del Covid-19. Non solo: la Iran Air continuerà ad usare lo scalo tecnico di Rimini per arrivare anche in altri scali europei, come Amsterdam e Francoforte.
Questa notizia, tra l’altro, arriva proprio mentre l’ISS comunica che tutti i casi di contagio in Italia di coronavirus sono avvenuti sul territorio italiano, tranne i casi dei due cinesi nel Lazio – contagio avvenuto in Cina – e di un iraniano, segnalato in Lombardia, molto probabilmente infettatosi proprio in Iran.
È davvero sconcertante che il governo non abbia ancora disposto il blocco dei voli della Iran Air e di tutti gli arrivi dall’Iran, compresi quelli via scalo. Assurdo che, proprio mentre in Italia è in corso la campagna #iorestoacasa e mentre si discute di trasformare tutta l’Italia in una vera e propria zona rossa, ovvero con una chiusura di tutto ciò che non è un servizio essenziale per almeno 15 giorni, dall’Iran i voli riprendano normalmente, senza alcun chiarimento in merito ai controlli che vengono effettuati e soprattutto – come suddetto – senza considerare che l’Iran è stato ed è il centro di propagazione del Covid-19 in tutto il Medio Oriente.
Ricordiamo che proprio qualche giorno fa, su Atlantico Quotidiano, avevamo denunciato che l’ambasciata italiana in Iran continuava a garantire visti verso l’Italia regolarmente, usando un’agenzia esterna. Anche in questo caso, l’ambasciata non chiariva quali misure precauzionali vengono prese per avere la certezza che chi ottiene il visto non sia positivo al virus e possa, anche in maniera asintomatica, infettare altre persone al suo arrivo in Italia.
La Farnesina dovrebbe rispondere chiaramente a questi interrogativi e soprattutto il Ministero dei trasporti e l’Enac dovrebbero immediatamente intervenire per evitare il rischio di nuovi contagi in Italia provenienti dalla Repubblica Islamica. Il Paese ha già abbastanza problemi di suo, per aggiungere nuovi rischi alla salute pubblica per i cittadini italiani!