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Nasce GB News: ribattezzata la “Fox britannica”, ma non sarà il megafono di BoJo

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In tempi di crisi dei media una piacevole novità arriva dal Regno Unito con la nascita di GB News, il canale di informazione di flusso fondato da Andrew Neil, decano dei giornalisti della Bbc, e ideatore della nuova tv, già ribattezzata “la Fox britannica”. L’obiettivo di Neil però è quello di attrarre i tanti telespettatori delusi dalla Bbc e i tanti elettori che nel 2016 hanno votato la Brexit e che non hanno un punto di riferimento nel panorama dei media britannici londracentrico, e dominato dalla cultura progressista mainstream.

Si sbaglia chi pensa che Neil farà una tv-megafono dei Conservatori o di Boris Johnson. Alle elezioni del 2019 l’attuale primo ministro evitò il grilling del giornalista della Bbc all’Andrew Neil Show, non presentandosi alla sua intervista dopo che Neil lo aveva messo in grande difficoltà nel luglio 2019 quando venne eletto leader dei Tories. In una carriera che lo ha visto tra le punte di diamante del Times, del Sunday Times, della stessa Bbc e del gruppo NewsCorp (anche se lui stesso ha detto di non sentire né vedere Murdoch da oltre 10 anni), Neil si è sempre distinto per la qualità del suo lavoro e la outspokenness della sue opinioni.

Ma come sarà GB News? Il canale sarà visibile via satellite su Freeview, Sky e Virgin Media e avrà il sostegno economico e finanziario di Discovery, della società di investimenti privati di Dubai Legatum e del businessman inglese Sir Paul Marshall, brexiteer già dietro il lancio del sito UnHerd. Il costo iniziale per l’avvio delle trasmissioni è di 60 milioni di sterline.

L’intenzione di Neil è quella di non fare una tv all-news come già tante esistono nel Regno Unito e non solo ma suddividere il palinsesto in programmi di approfondimento delle stesse news affidati a presentatori conosciuti anche per le loro idee non convenzionali. Per fare tutto ciò GB News sta trattando con il commentatore di destra Nick Ferrari di Leading British Conversation, in passato tra i papabili Tory per la sindacatura di Londra, e Piers Morgan, storico volto della stampa e della tv britannica e americana. Importante anche lo sforzo per reclutare 140 componenti dello staff, di cui 120 giornalisti, e per dotare l’emittente di servizi di streaming, podcast e video-on-demand. L’avvio delle trasmissioni è previsto per la prima metà del 2021, nonostante tutte le difficoltà del caso determinate anche dalla pandemia. Ne vedremo – e ne sentiremo – delle belle.

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