Mai ci si sarebbe sognati di sentire Berlusconi parlare di “anticamera della dittatura“ in riferimento ad un governo democraticamente eletto. Invece, anche il Cavaliere ha utilizzato lo spauracchio sventolato a più riprese contro i suoi governi: quello della svolta autoritaria.
Con l’ex premier il giochino era facile: Berlusconi controlla i media, Berlusconi ha sdoganato l’estrema destra, Berlusconi è un dittatore. L’equazione con l’esecutivo gialloblù non è così semplice. Certo, a volte i toni sono eccessivi. Le parole pronunciate da Di Battista e Di Maio contro la stampa sono molto gravi e vanno condannate. Fanno parte del solito copione grillino: quando la situazione precipita ci si scaglia contro un nemico esterno. In questo caso è toccato ai giornalisti, ma non bisogna dimenticare gli attacchi ai funzionari ministeriali e alle manine che operano in gran segreto.
Anche certi provvedimenti previsti dal tandem Salvini-Di Maio possono essere criticabili. Sono misure assistenzialiste (reddito di cittadinanza) o eccessivamente stataliste (chiusura domenicali dei negozi) ma non sono l’anticamera di una dittatura. Sono politiche di sinistra che fanno male al Paese, ma che non sopprimono in alcun modo la libertà dei cittadini. Semmai ne limitano i consumi.
L’impressione è che Berlusconi, visto il successo di Salvini, stia correndo ai ripari. Accortosi dell’errore commesso dando il via libera alla formazione del governo con i pentastellati, prima ha denunciato il tradimento dell’alleanza di centrodestra e poi, rincarando la dose, ha parlato di svolta autoritaria. E così ha rilasciato una dichiarazione di questo genere, lontana anni luce dalla sua sensibilità, e ha teso una mano al Pd (“i nuovi vertici condividono le mie preoccupazioni“). Unendo queste stilettate sembra che Forza Italia stia virando verso i Dem, rompendo definitivamente la tradizionale alleanza di centrodestra. Quello che si potrebbe prefigurare è un Nazareno bis in versione difensiva. Conoscendo gli esiti del primo e vedendo la forza dell’onda leghista, questa soluzione appare una diga di cartone. Un’alleanza con il Pd sulla via del tramonto sarebbe suicida. Unire a freddo due partiti per un mero tornaconto elettorale produrrebbe l’effetto contrario a quello sperato. Per non essere travolti da Salvini occorre ben altro.