Da un anno e mezzo alcuni di noi, una minoranza, denunciano il fatto che il Covid-19 esiste ma lo Stato, strumentalmente e per imporre obblighi vaccinali e giri di vite alle libertà personali dei cittadini, gonfi il numero di malati e vittime per sostenere la narrazione terroristica del virus. Già il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, aveva spiegato che oggi, in Italia, non vengono esaminate con attenzione le cartelle cliniche ai fini del conteggio dei casi Covid. Se un paziente positivo, a causa di complicazioni insorte per la patologia per cui è ricoverato perde la vita, anche se diventato negativo nel frattempo viene comunque considerato come decesso Covid.
Ma l’ammissione finale, la confessione, la “pistola fumante” dell’inganno la fornisce lo Stato stesso. L’11 luglio del 2021, il Giornale.it ha pubblicato stralci della memoria difensiva dell’Avvocatura dello Stato al Tribunale Civile di Roma, nell’ambito del procedimento instaurato da oltre 500 famigliari delle vittime del Covid contro il Ministero della salute, l’ex presidente del Consiglio Conte e chi avrebbe dovuto vigilare sull’aggiornamento del piano pandemico. In questa nota, l’Avvocatura dello Stato afferma che “… gli stessi dati riferiti all’Italia (pagina 22), devono essere valutati con le dovute precauzioni” in quanto quei numeri “classificano tra deceduti tutti coloro i quali avevano il virus al momento del decesso e non – come avvenuto da altri Paesi (…) – soltanto coloro i quali sono deceduti a causa del virus stesso”.
Una rivelazione a dir poco clamorosa: lo Stato, tramite la sua Avvocatura, ammette, per difendersi dall’accusa di avere colpevolmente provocato una strage con i suoi ritardi e le sue mancanze, che coloro che erano stati classificati come morti per Covid in realtà sono morti per altro: infarti, tumore, altre malattie. Ciò che è stato sempre sostenuto dalla poca informazione libera in circolazione, cioè che occorreva distinguere fra morti per Covid e morti con Covid, viene ammesso dagli stessi uomini dello Stato che ci hanno sempre terrorizzato con un elevato numero di vittime.
Una notizia di questo genere ribalta tutta la narrazione spaventosa del virus, smonta la legittimità e la logica di qualsiasi misura restrittiva e dell’obbligo strisciante di vaccinazione. Da marzo 2020, chiunque osi criticare la politica sanitaria e liberticida dei governi italiani viene accusato di complottismo e gli vengono gettate in faccia, come ricatto morale, le centinaia di migliaia di vittime. Ora, ciò che emerge avrebbe dovuto occupare le prime pagine e le aperture di tutti i telegiornali, ed invece nulla, il silenzio e la prosecuzione del terrore con lo spauracchio delle varianti del virus.
D’altra parte, era successo lo stesso quando, all’inizio di giugno 2020, erano state rese pubbliche 3.234 pagine di email ottenute tramite il FOIA (Freedom Of Information Act) dal sito americano Buzzfeed e dal Washington Post, relativamente alle mail scritte e ricevute dal super virologo di Stato americano, Anthony Fauci. In una mail del marzo 2020, Fauci affermava che il 99 per cento dei morti in Italia erano persone affette da altre gravi patologie, allegando un articolo di Bloomberg da quel titolo. Anche in quel caso, silenzio pressoché assoluto dai media di regime.
Nel frattempo, proprio ieri il presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron, in un discorso televisivo ha annunciato, per primo, misure draconiane verso chi non si sottopone al rito salvifico: in Francia viene introdotto l’obbligo di vaccinazione per i sanitari e il divieto di accesso ai locali pubblici come bar e ristoranti, ai cittadini non vaccinati. Non solo, senza il vaccino non si potrà accedere ai trasporti pubblici: niente treno, autobus o aereo. Divieto anche per cinema e teatri. Il generale Figliuolo ha subito applaudito e si è detto favorevole all’introduzione di certe misure anche in Italia, per costringere i riottosi al vaccino. Addirittura Fabio Ciciliano, membro del Comitato Tecnico Scientifico, si spinge oltre: “Bisogna offrire vantaggi a chi si vaccina o agli immunizzati, ormai c’è da ragionare in termini di premialità. Non basta sbarrare la strada a teatri o cinema. Occorre fare indagini sociologiche per ogni fascia di età per capire le preferenze”. Indagini sociologiche per individuare i bisogni e i consumi di ciascuna fascia di italiani per colpirli proprio lì dove fa più male.
Qui non solo è stata fatta carta straccia della Costituzione “più bella del mondo” e dello stato di diritto, ma pure di qualsiasi tipo di etica e di convivenza civile. La dittatura sanitaria si presenta ormai a volto scoperto. E nessuna forza politica parlamentare rappresenta gli italiani che la pensano in questo modo.