Ho visto una campagna pro vax, che a me ricorda davvero foschi precedenti, dei medici di Como, rilanciata da Repubblica che palesemente la sostiene. Ci stanno quattro ragazzini insieme, sorridenti e sereni (unica pecca: manca il colored) da una parte, e dall’altra una bimbetta mesta, che abbraccia un pupazzo di pezza; sotto, anzi sopra, lo slogan piombato: vaccinati o… isolati. Allora ho pensato fermi, fermi un attimo, ma che succede? Domanda inutile, sono 18 mesi che ce lo chiediamo, però a questo punto la domanda diventa abissale, diventa interrogarsi sulla banalità del male. Stanno perdendo tutti la testa e siamo oltre l’odio reciproco, i fanatismi incrociati, le deliranti accuse di tradimento, i “dovete morire” allegramente palleggiati fra no-vax e pro-vax.
Siamo all’insania di un potere che non dà segni di ravvedimento e che va contagiando le istituzioni periferiche, professionali, la società non più civile, la stessa Chiesa. Che succede, fratelli? C’è questa senatrice Ronzulli, la quale propone di fatto la distruzione del corpo insegnante con lo stesso slogan sebbene non espresso: o vaccinati o… sospesi senza stipendio. E parla a nome di un partito sedicente liberale. Che succede? I non vaccinati paragonati a sorci, considerati peggio dei cani, indegni di entrare in un bar, in un negozio, e a dirlo è gente che informa, giornalisti che l’Ordine non si sogna di sanzionare, di fermare. Che succede? Si sente invocare l’esercito per i rastrellamenti, e c’è un chierico della stampa d’ordine che arriva a dire: o Draghi o i generali. Così, in assoluta scioltezza, tanto per sondare, al limite si può sempre recitare l’autodafé alla maniera dei tracotanti: sì, io l’ho detto ma non mi avete capito, siete analfabeti di ritorno, siete ribelli e andate stroncati.
Che succede? Il tecnocrate Draghi, del quale inspiegabilmente si tessono meraviglie, si è convinto che il Green Pass salva la vita e non c’è verso di farlo ragionare, lo considera una misura di salvaguardia della libertà anziché la violazione dei diritti elementari che nei fatti rappresenta. Un modo lunare di rapportarsi alla realtà dei normali, ma quanti restano normali in questa nave dei folli dove tutto è ribaltato, dove siamo oltre la neolingua? Infermiere, sanitari che dovrebbero curare gli ammalati arrivano a minacciarli di morte, annunciano torture sui social e i social, che per molto meno bloccano, chiudono, non fanno una piega, lasciano fare, lasciano passare.
Di fatto hanno ammazzato l’estate e non se ne curano, un’altra esponente del partito sedicente liberale, la Gelmini di Forza Italia, può andare in televisione a dire: sì, comprendiamo i danni, le conseguenze irrimediabili degli operatori, dei commercianti, ma non ce ne importa niente. Che succede, fratelli? Al portale delle chiese spuntano cartelli demoniaci, “chi non è vaccinato stia alla larga”, con tanti saluti a San Francesco che baciava il lebbroso, a Gesù Cristo che per salvare tutti si è fatto inchiodare e non chiedeva il lasciapassare per il Paradiso. Ma non lo vedete che la nave dei folli non tiene più, affonda in una deriva spaventosa? Non vedete cosa avete fatto? Un vecchio si siede al margine di una panchina, porta la mascherina, inutile, non richiesta, sotto un sole di rame e quasi scusandosi dice: posso? Ho fatto tutte e due le dosi… In mare, in mezzo al mare ho sentito gente parlare di vaccini, di Green Pass.
Dopo quindici anni ho dovuto cancellare una manifestazione di cui sono direttore artistico e conduttore, una manifestazione di auto storiche, un racconto del Novecento migliore, quello della tecnica, della ingegneria automobilistica, della moda, della cultura, il costume, la pubblicità, la musica. Un evento che richiamava 5 mila persone ogni volta. Quest’anno le restrizioni faraoniche e paranoiche calate da un governo impazzito avrebbe consentito sì e no l’accesso di 50 disgraziati, distanziati e mascherati; non me la sono sentita di pretendere da loro lasciapassare in entrata, in uscita, controlli da gestapo, non ce l’ho fatta a trasformare una festa in una tragedia da lager. Nel posto in cui vivo, in tutta la Regione, nel resto d’Italia è una falcidie d’eventi, tutti abbandonano, si arrendono, condizioni impossibili, contesti invivibili, dispendio non sostenibile, e la solita corruzione che si genera sotto una dittatura che usa la burocrazia dei regolamenti per rigogliare.
E non basta, non basta mai, Pregliasco pretende di sottoporre a siero i bambini, la Greta, questa marionetta infilata dappertutto col ricatto della sua condizione psicologica, va oltre, pretende l’immunizzazione dei feti, se no siamo complici del riscaldamento globale. Cantanti di seconda scelta, dopo aver praticato l’elogio della droga, trattano da poveri drogati quelli che non accettano qualsiasi misura follemente liberticida, un filosofo di sinistra come Cacciari se dissente dalla linea paranoica viene definito un ubriacone, un maiale, e una su Twitter ha scritto: sono felice del suicidio della morte di quel porco di De Donno che ha ammazzato tanti pazienti con le sue cure criminali. Poi si potrà dire che il peggio degli uomini viene fuori nelle situazioni peggiori, ma a questo punto la domanda è: esiste ancora un limite, una resipiscenza, o la decomposizione è irreversibile e appena all’inizio?