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Regolamentazione e tassazione elevata frenano le sigarette elettroniche

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Quale direzione sta prendendo il mercato delle sigarette elettroniche e dei dispositivi di nuova generazione? Il Global Forum on Nicotine 2019, tenutosi a Varsavia dal 12 al 15 giugno, riunisce i principali operatori del vaping e del tabacco ed è un termometro efficace dei principali trend del settore. Tra i partecipanti anche Tim Phillips, managing director di EcigIntelligence una realtà indipendente di Business Intelligence focalizzata sui prodotti innovativi alternativi alle sigarette tradizionali come sigarette elettroniche e tabacco scaldato, e Chris Proctor, Chief Scientific Officer (CSO) del gruppo British American Tobacco che hanno fornito un quadro completo sugli scenari futuri.

Qual è il reale andamento del mercato delle sigarette elettroniche in Europa? Secondo Phillips, i dati disponibili sono in parziale controtendenza con la percezione mediatica che ne sovrastima la crescita. Il segmento vaping ha avuto una decade di crescita e sviluppo a livello europeo, ma ha rallentato negli ultimi anni. Tra le cause principali: la regolamentazione disomogenea e spesso imprevedibile a livello nazionale, la proliferazione di diversi marchi e canali di distribuzione che hanno destrutturato i consumi. La stabilità e la continuità delle amministrazioni nonché delle regole sono tra i fattori più importanti per pianificare investimenti e impegni di medio-lungo periodo. Non trovando terreno fertile da questo punto di vista, gli operatori sono stati più cauti nell’investire.

Come si configura il mercato europeo? L’Europa appare ancora poco appetibile e ristretta, con una crescita lenta e una elevata frammentazione e con una elevata concentrazione in un numero limitato di Paesi. I consumatori si avvicinano ai prodotti di nuova generazione prevalentemente allo scopo di smettere di fumare. Malgrado la Direttiva sui prodotti del tabacco (TPD), la regolamentazione del settore del vaping è differente da Paese a Paese, con livelli di tassazione generalmente elevati e condizioni poco favorevoli per una pianificazione di lungo periodo.

Quanto all’Italia, essa è stato uno dei primi Stati Membri dell’Ue a recepire la Direttiva sui Prodotti del Tabacco (TPD 2) del 2014 nei tempi stabiliti dal legislatore europeo. Tuttavia, le precedenti esperienze di governo non sono state rassicuranti per gli investitori, con conseguenze su tutto il mercato. Il fondatore e direttore di ECigIntelligence ha inoltre rimarcato gli effetti della scarsa offerta sui consumatori, ma anche sulle casse pubbliche. In Italia, dopo il 2013, si è assistito ad un rapido declino delle sigarette elettroniche sia in termini di disponibilità sul mercato sia in termini di visibilità pubblica. Di conseguenza, le entrate erariali effettive sono state di gran lunga inferiori a quelle previste, seguendo il trend negativo del volume d’affari.

Con l’attuale Esecutivo lo scenario è mutato in positivo. È stata approvata infatti una netta riduzione della pressione fiscale su sigarette elettroniche e prodotti a tabacco riscaldato (THP), riconoscendo di fatto il principio della riduzione del rischio, i cui impatti dal punto di vista della competizione nel mercato e dell’effettivo utilizzo di tali prodotti sono ancora in corso di definizione.

Degli aspetti più scientifici e innovativi si occupa, Chris Proctor, CSO del gruppo British American Tobacco. Il quadro fornito circa gli studi scientifici che l’azienda sta portando avanti sulla potenziale riduzione del danno è positivo. I prodotti più innovativi, come quelli a tabacco riscaldato e le sigarette elettroniche, hanno registrato performance importanti per quanto riguarda il potenziale minore rischio per la salute in termini di sostanze tossiche, ma anche di potenziale impatto ridotto sull’ambiente circostante, la qualità dell’aria, la sicurezza dei consumatori e la salute orale, con effetti attenuati anche sulla decolorazione dei denti. Grazie anche alla condivisione delle informazioni e degli studi scientifici tra operatori e istituzioni la regolamentazione di queste nuove categorie può diventare più omogenea e basata sulle evidenze scientifiche.

Il prodotto del futuro? Secondo Proctor, sarà un device interconnesso con altri oggetti, capace di fornire al consumatore esperienze e informazioni sempre più estese e puntuali.