Salvini, Orbán e Morawiecki lanciano la sfida al Partito Popolare e alle sinistre europee

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Il leader della Lega, stando anche agli ultimi sondaggi primo partito italiano, ha incontrato a Budapest Viktor Orbán e Mateusz Morawiecki, primi ministri rispettivamente di Ungheria e Polonia. L’obiettivo dei tre leader europei è di dare vita ad una sorta di “rinascimento europeo”, una nuova Europa basata sui valori tradizionali e conservatori, e di rappresentare una alternativa credibile alle sinistre europee, ma anche all’alleanza tra popolari e socialisti e all’egemonia del Partito popolare europeo, che sempre di più a loro avviso si sta allontanando dai valori originari dell’Europa.

La strada indicata dai tre leader è chiara: l’Unione europea deve occuparsi di poche, importanti ambiti, ma lo deve fare con un altro spirito e cambiando passo. L’ambizione è quella di dar vita ad una “Europa dei popoli”, che sappia occuparsi della difesa dei confini, della sicurezza dei cittadini europei e che sia fondata sulla sovranità nazionale di ogni Stato membro.

Al termine dell’incontro Salvini ha spiegato che l’intenzione condivisa con gli altri leader è di apportare un cambiamento positivo nell’Ue, rimettendo al centro la libertà, il diritto alla vita e al lavoro. Il leader della Lega ha inoltre affermato che questo è soltanto l’inizio di un percorso che andrà avanti per molto tempo, possibilmente coinvolgendo anche nuovi partiti europei. “Non ci accontentiamo di essere secondi, puntiamo ad essere primi per rappresentanza nell’Unione europea”, ha aggiunto.

Durante le conferenza stampa al termine dell’incontro, il primo ministro ungherese Orbán ha ribadito la sua personale stima per l’ex ministro dell’interno italiano, definendolo addirittura “eroe” per quello che ha fatto durante il suo mandato per contrastare l’immigrazione clandestina e di conseguenza proteggere i confini che ha ricordato essere “i confini dell’Europa intera”. Il premier polacco Morawiecki ha dichiarato di condividere l’idea di Salvini: “Mi piace molto l’idea di un ‘Rinascimento europeo’ che possa far ripartire l’Europa dopo la pandemia, bisogna gettare le basi per un’Europa nuova, partendo da valori comuni per costruire il futuro”.

Quello di Budapest è stato soltanto il primo di una serie di incontri che si terranno nei tre Paesi. Peccato che, come al solito quando si tratta dei leader di Polonia e Ungheria o del leader della Lega, dalla sinistra e dai media mainstream siano arrivati solo commenti carichi di pregiudizi e stereotipi, nessuna volontà di comprendere.

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