Sdoganato l’apartheid per i non vaccinati: infame mettere gli italiani l’uno contro l’altro

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Eccolo il vero “liberi tutti”. Non era quello del togliersi le mascherine e del poter andare a fare gli aperitivi. No. Il vero “liberi tutti” l’ha pronunciato Emmanuel Macron il 13 luglio, quando ha annunciato l’obbligo di lasciapassare vaccinale per poter accedere a locali e trasporti pubblici in Francia. Ha sdoganato l’indicibile, cioè l’apartheid per i non vaccinati. Venti secondi dopo (della serie, “al mio comando scatenate l’inferno”), almeno qua in Italia, si sono scatenati tutti. Televisioni, la gran parte dei giornali, i politici e tutti i Burioni e i Crisanti del mondo, al grido: “facciamo come in Francia!” Non si aspettava altro, sono immediatamente partite le trasmissioni ed i dibattiti a senso unico per stabilire se fosse giusto o no imporre il lasciapassare (che è il vero nome del Green Pass). Naturalmente il copione era già tutto scritto e si è rapidamente deciso che dalla prossima settimana verrà introdotto. Si tratta solo di attendere per capire quanto sarà duro il provvedimento. Fino a che punto saranno discriminati e confinati i non vaccinati.

Oltre alla durezza del trattamento riservato a chi sceglie legittimamente di non farsi iniettare il siero sperimentale, colpisce la condotta di quelli che ci governano. Uno statista unisce la propria comunità, trova una sintesi tra le diverse esigenze, ha comportamenti inclusivi, tiene insieme. Invece i Macron e gli Speranza dividono e discriminano. Non a caso la Merkel e Boris Johnson stanno tenendo una postura diversa. I nostri governanti additano una categoria di cittadini come untori e tentano di mettere gli italiani contro altri italiani. Indicano i buoni ed i cattivi ed impartiscono, rispettivamente, premi e punizioni: qui non siamo neppure allo Stato etico (che ha comunque una sua dignità) ma all’asilo Mariuccia. Però, creano un clima infame, da potenziale guerra civile. Non a caso, in Francia si moltiplicano le manifestazioni di dissenso con scontri anche piuttosto cruenti. E siamo solo all’inizio.

Lasciamo stare se quello che stanno facendo è o no costituzionale. La Costituzione è ormai stata ridotta ad un cane senza denti. D’altro canto, anche le Leggi razziali erano leggi appunto, regolarmente approvate e precedute dal Manifesto della razza (che per coincidenza significativa è datato 14 luglio), sottoscritto da alcuni dei principali scienziati italiani nel 1938. La legittimazione politico-scientifica per una legge infame.

Tornando all’oggi, l’impressione che ricaviamo da questa vicenda è che forse la campagna vaccinale si sta traducendo in un mezzo fallimento. Ormai, stando ai dati ufficiali, stanno somministrando quasi solo seconde dosi. Vuol dire che una percentuale alta di italiani non vuole farsi questo vaccino. Se è così bisognerebbe chiedersi cosa hanno sbagliato, avendo a disposizione tutta la grancassa del sistema massmediatico. Un paio di idee in proposito le avremmo. La prima è che la strategia del terrorizzare, del giocare sulla paura, alla fine non paga. Molto meglio sarebbe stato convincere i cittadini con atteggiamento sereno, lucido, non costrittivo, esibendo i buoni risultati ottenuti. La seconda cosa che tarpa le ali alla vaccinazione è che i conti non tornano. L’argomentazione secondo cui la famigerata variante Delta è colpa dei non vaccinati non sta in piedi. Si sostengono al tempo stesso due tesi inconciliabili. Da un canto, si è sempre detto che l’effetto dei vaccini non è l’immunizzazione ma l’abbattimento della sintomatologia. Quindi se non c’è immunizzazione non c’è impedimento alla trasmissione del contagio. Tanto è vero che i soliti Crisanti, Galli, Capua, ecc. ci hanno sempre spiegato che anche i vaccinati devono continuare a rispettare le misure di distanziamento. Dall’altro lato, si vuole far credere che i non vaccinati siano responsabili della circolazione del virus. La contraddizione è grossa ed evidente quanto un elefante nella stanza.

Tanto è vero che i contagi aumentano soprattutto e per primi nei Paesi che più massicciamente hanno vaccinato: Gran Bretagna e Israele. In questo ci sorreggono i dati: il Ministero della salute israeliano ha reso noti i dati dei contagiati dal 4 al 10 luglio. Ebbene, in tutte le fasce di età sono molti di più i contagiati vaccinati di quelli non vaccinati. Nella fascia di età fra i 60 e 69 anni ci sono 227 casi fra i vaccinati ed appena 14 fra i non vaccinati. In quella 80-89 sono 42 i contagiati vaccinati e 6 i non vaccinati. Fra i 70 e i 79 siamo a 143 contro 12.  Ed è così in qualsiasi fascia si prenda in considerazione. In Inghilterra l’andazzo è similare. E non deve sorprendere, dal momento che in quei Paesi ormai la popolazione vaccinata è la stragrande maggioranza (70-80 per cento). Il che dimostra che il virus circola, anche tra i vaccinati, ma i vaccini funzionano per quello che dovevano funzionare: evitare la malattia grave. La variante Delta colpisce più i vaccinati? Ecco, se ci fosse buona fede è su questo che dovrebbe svilupparsi il dibattito pubblico. Invece, i trinariciuti del nostro tempo continuano imperterriti a voler discriminare e terrorizzare. Siamo sempre sicuri che l’obiettivo sia sconfiggere il virus?

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