L’invasione dell’Ucraina come il segreto di Pulcinella? Servizi e persino media americani la raccontavano già nei dettagli due mesi prima. Persino l’ex ammiraglio e comandante supremo della Nato Stavridis ne parlava in un editoriale nel dicembre 2021.
I media in Europa rilanciano la notizia che i servizi segreti americani, inglesi, francesi ed italiani sapevano dell’invasione russa dell’Ucraina sin dall’ottobre 2021. Bene. Ora Avril Haines, direttrice della National Intelligence, conosce nei minimi dettagli i piani di invasione russi nell’ottobre del 2021 e vuole condividere con i servizi europei le informazioni in possesso della CIA. Le sue rivelazioni però vengono prese con un certo scetticismo. Due mesi dopo, nel dicembre del 2021, il Washington Post rivela tutti i piani di invasione russa nei minimi dettagli ma a quanto pare nessuno prende sul serio l’articolo che passa praticamente inosservato. A questo punto sale in cattedra l’ammiraglio Stavridis, ex comandante supremo della Nato che rilancia il tema in un editoriale su Bloomberg sempre nel dicembre 2021 scrivendo:
“Sette anni dopo (la Georgia), Putin sta di nuovo riunendo le forze per colpire l’Ucraina, mentre cerca di troncare completamente le sue relazioni con l’Occidente. Quali sono i migliori strumenti che gli Stati Uniti e le democrazie europee possono usare per dissuaderlo?”
Tra questi strumenti Stavridis elenca proprio l’intelligence:
“Raccogliendo informazioni da tutte le fonti (umane, elettroniche, ecc.), esponendole in modo coerente e pubblicizzandole a livello globale, Washington può mirare a radunare una coalizione intenzionata a nuove e più forti punizioni (cosa effettivamente accaduta, ndr). Mentre il governo degli Stati Uniti non può rivelare fonti e metodi, può fornire briefing dettagliati e non classificati, forse dal segretario alla Difesa Lloyd Austin o da Avril Haines, direttrice dell’intelligence nazionale”.
Ora questi briefing sono partiti ai servizi europei. E loro cosa ne hanno fatto? I nostri politici ne sono stati informati? Probabilmente sì e stiamo assistendo tutti a una sceneggiata sulle spalle del popolo ucraino? Perché nessuno ha preso provvedimenti in tempo? Francesi e tedeschi hanno cercato di mediare, inglesi e americani hanno cominciato ad armare gli ucraini già da ottobre/novembre. Armi pesanti, sofisticate, sulle quali si basa la famosa resistenza ucraina che non è presa assolutamente alla sprovvista ed è per questo che la Russia fallisce la guerra lampo di 48 ore. Sono gli stessi ceceni di Khadirov, peraltro agguerritissimi, ad ammetterlo: “Siamo sorpresi dal numero di armi degli Ucraini”. E questo già a pochi giorni dall’inizio delle ostilità.
Il secondo strumento è la guerra cibernetica. La National Security Agency e lo U.S. Cyber Command possono sabotare i probabili sistemi di comando e controllo di una forza d’invasione russa. Ma la segretezza totale non è sempre l’approccio migliore: bisogna, spiega Stavridis, assicurarsi che i russi possano “vedere” gli sforzi americani senza rivelare tutto ciò che gli Stati Uniti possono essere in grado di fare. Insomma intervenire ma non troppo.
Un terzo strumento è quello economico. Sì, proprio le sanzioni che in questi giorni sono state comminate alla Russia, sanzioni ed altre “forti misure economiche e di altro tipo” da prendere solo in caso di escalation militare.
Rivelare i piani di guerra su un giornale, significa nasconderli meglio? Viene in mente la “Lettera Rubata” di Edgar Allan Poe. Quando metti un documento sotto il naso di tutti finisci per nasconderlo meglio. Borges avrebbe chiosato: “Il migliore modo di nascondere un libro è in una biblioteca”.