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Teheran risponde alle vignette su Maometto con vignette negazioniste dell’Olocausto

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Solo pochi giorni fa, su Atlantico Quotidiano, siamo praticamente stati i soli a denunciare come la Guida Suprema iraniana Khamenei, in risposta alle parole di Macron sulle vignette di Charlie Hebdo, avesse rilanciato con una odiosa lettera alla gioventù francese, che aveva come obiettivo di diffondere le teorie negazioniste e di spostare l’odio e il risentimento dei giovani islamisti presenti in Francia contro le comunità ebraiche. E abbiamo anche evidenziato cosa significava quella lettera, non solo per il pericolo di attacchi contro gli ebrei, ma anche per i valori che sono alla base delle civiltà democratiche occidentali. 

Ora, a conferma della nostra lettura, arriva una notizia dalla Repubblica Islamica: l’Organizzazione per la diffusione dell’ideologia islamica (IIDO) ha annunciato che in risposta alla posizione del presidente Macron sulle vignette su Maometto, verrà organizzata un’altra esibizione di vignette contro l’Olocausto. La IIDO, per la cronaca, è una organizzazione nata nel 1981 su volere dell’ayatollah Khoemini e che ha fatto nascere, nel 2003, l’agenzia di stampa Mehr News, nota per aver intervistato negazionisti come Robert Faurisson e per essere molto vicina ai Pasdaran. 

Secondo quanto dichiarato dal direttore della IIDO, Masud Shojaei-Tabatabai, l’obiettivo dell’organizzazione è quello di pubblicare una serie di vignette di sfida all’Olocausto (ovvero negazioniste), addirittura in rapporto di dieci a uno. Ovvero, per ogni vignetta pubblicata da Charlie Hebdo su Maometto, ne verranno pubblicate dieci contro la Shoah. Un rapporto uno a dieci che ricorda tristemente quello che adottavano i nazisti per vendicare i loro soldati uccisi… Per la cronaca, con questa annunciata, saranno tre le “esibizioni” di vignette contro l’Olocausto organizzate dalla IIDO.

Arriverà una condanna unanime immediata del negazionismo promosso dall’Iran in queste settimane, che vede in Khamenei – ovvero la carica suprema del regime iraniano – il primo promotore?