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Trionfo conservatore, la Slovacchia svolta a destra

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Sull’onda dell’anti-corruzione vince il partito di centrodestra OĽaNO e crollano i socialdemocratici

Sabato 29 febbraio, in Slovacchia, si sono tenute le elezioni parlamentari per il rinnovo dei 150 seggi del Consiglio nazionale. Nel 2016 i socialdemocratici di Smer avevano ottenuto la maggioranza relativa e formato un governo di coalizione con il Partito nazionalista slovacco (SNS) e il partito di centrodestra Most-Híd, rappresentante della minoranza ungherese.

Il responso delle urne questa volta ha visto trionfare le forze di opposizione. In particolare, si può riconoscere un chiaro vincitore nel partito conservatore OĽaNO (Gente Comune e personalità indipendenti). Il partito di Igor Matovič ha infatti ottenuto un sorprendente 25 per cento e guadagnato 34 seggi in più della scorsa tornata, aggiudicandosene 53.

Al secondo posto, staccati di sette punti, si sono piazzati i socialdemocratici con il 18 per cento e 38 scranni. Al governo da quasi dodici anni, sono crollati dopo di una campagna elettorale che ha avuto come temi principali la corruzione e l’omicidio di Ján Kuciak, giornalista che stava indagando sui legami tra criminalità organizzata e figure vicine al governo, e della sua fidanzata. Un fatto che aveva particolarmente scosso l’opinione pubblica slovacca ed aveva costretto alle dimissioni il primo ministro Robert Fico, proprio di Smer, a cui era succeduto il compagno di partito Peter Pellegrini.

La terza forza del Paese è il partito dell’imprenditore Boris Kollar Sme Rodina (Siamo Famiglia), facente parte del gruppo europeo Identità e Democrazia, quello della Lega. Al quarto posto si sono piazzati gli ultranazionalisti filorussi di Marian Kotleba con l’8 per cento e diciassette seggi. Le altre formazioni che entrano in Parlamento sono i centristi (ZL’) dell’ex presidente Andrej Kiska ed i conservatori libertari di SaS (Sloboda a Solidarita, Libertà e Solidarietà), che conteranno rispettivamente 12 e 13 parlamentari.

Sono rimasti clamorosamente fuori dal Consiglio nazionale: i crisitianodemocratici del KHD, i liberal-progressisti vicini alla presidente della Repubblica Zuzana Čaputová (più concentrati a combattere Kotleba che la corruzione) e i due junior partner del governo uscente. L’affluenza alle urne è stata del 65,82 per cento e, forse anche per questo, non entra in Parlamento nessun partito rappresentante della minoranza magiara per la prima volta dopo trent’anni. In generale, si può dire che il Parlamento slovacco sarà composto, socialisti a parte, esclusivamente da forze di centrodestra e destra.

A fronte di questi risultati, Igor Matovič, leader di OL’aNO, ha detto che proverà a formare “il miglior governo che la Slovacchia abbia mai avuto” con gli altri partiti dell’opposizione democratica. Matovič, che ha condotto una campagna elettorale impostata sulla lotta alla corruzione, ha escluso la possibilità di una collaborazione con i socialdemocratici. Il punto di partenza per la formazione del nuovo governo è quello di un accordo di centrodestra tra OL’aNO, SaS e ZL’ che conta 78 seggi su 150. Nella compagine governativa potrebbe entrare anche la destra di Sme Rodina con i suoi diciassette parlamentari. In questo modo Matovič, che sarà primo ministro, potrà avere la maggioranza necessaria (95 seggi) per dar seguito al suo progetto di modifica della carta costituzionale, soprattutto nel campo della giustizia.

In Slovacchia, Paese del gruppo Viségrad, si apre quindi una nuova fase, tendenzialmente conservatrice e nazionalista, forse più eurorealista che europeista. Gli slovacchi hanno indubbiamente dato un segnale infliggendo una pesante sconfitta ai socialdemocratici, troppo vicini agli oligarchi ed a quei gruppi di potere che hanno condannato a morte Ján Kuciak e Martina, la sua fidanzata.

“L’assassinio di Ján e Martina ha svegliato un gigante addormentato, la società slovacca, da un incubo. Ma ora resta molto da fare, per una necessaria pulizia nelle istituzioni da funzionari di polizia e giudici compromessi con certi interessi di potenti gruppi”, ha detto il vincitore Igor Matovič. La Slovacchia ha scelto il cambiamento e l’ha scelto svoltando a destra.

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