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“Bomba a orologeria”: uno shock liberale per evitare l’abisso

L’ultimo libro di Capezzone: l’Occidente che deve fare i conti con i propri errori e tornare a scommettere su individuo e libertà. I fallimenti Ue e l’ambientalismo ossessivo

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È stato appena pubblicato “Bomba a orologeria. L’autunno rovente della politica italiana”, il nuovo libro di Daniele Capezzone, edito da Piemme.

Gli errori dell’Occidente

L’autore mostra sin dalle prime pagine l’intenzione di difendere e promuovere i valori delle nostre società democratiche, a cui però non risparmia critiche nette, lucide ed oculate. Infatti, Capezzone è convinto che l’unico modo per essere sicuri di poter mantenere intatto il sistema di governo democratico sia quello di correggerne, affrontarne e denunciarne gli errori, le fragilità, i lati più oscuri.

In un momento storico di complessità senza precedenti, con la crisi energetica e geopolitica scoppiata appena conclusasi la drammatica emergenza pandemica, all’Occidente non resta che fare i conti con sé stesso, con gli sbagli che ne hanno lacerato la credibilità anche dinanzi ai suoi stessi abitanti.

Ad esempio, l’ondata di restrizioni ed imposizioni portata avanti da numerosi governi occidentali, tra cui quello italiano, durante il biennio del Covid, ha inevitabilmente tradito i valori di libertà, rispetto e tolleranza verso il prossimo che vorremmo noi stessi difendere e, se possibile, diffondere nel resto del mondo.

In una fase di scontro tra autocrazie e democrazie, molti cittadini nelle nostre società democratiche hanno subito la fascinazione di modelli di vita e gestione del potere autoritari, contrari alle libertà individuali, capaci di sfruttare e spesso manipolare l’opinione pubblica di nazioni vulnerabili come la nostra.

I danni dell’ambientalismo

Nel suo libro Capezzone si sofferma con freddezza sull’incapacità europea, prima nell’affrontare la pandemia, poi i mesi precedenti l’invasione russa dell’Ucraina.

Racconta, per esempio, il vertice di fine 2021 tra “i grandi della terra” impegnati a mostrarsi quali garanti di un futuro “più verde, sostenibile, e rispettoso dell’ambiente”, senza rendersi conto che l’ambientalismo ossessivo promosso dal mainstream è stata una delle cause che ha impedito di investire in fonti d’energia fossili, che oggi ci avrebbero reso meno complicato e costoso fare a meno del gas russo e sottrarci dal ricatto di Vladimir Putin.

Meno Stato

Inoltre, l’autore è convinto che ogni individuo per raggiungere i propri obiettivi debba puntare sulle proprie capacità, chiedendo allo Stato non un supporto economico ma la possibilità di essere lasciato competere senza inutili o lesive intromissioni.

Attraverso le citazioni e gli esempi di grandi politici e pensatori liberali e liberisti del passato (Margaret Thatcher, Milton Friedman, Ronald Reagan, Luigi Einaudi e Charles Moore i più citati nel testo) Capezzone si affida alla cultura e alla conoscenza, senza perdere mai l’intenzione di rendersi comprensibile a chiunque, nella convinzione che le buone proposte per essere realizzate debbano essere in primis comprese dalla maggioranza delle persone.

Lo shock liberale

Capezzone è certo che l’Italia, attraverso un tanto atteso ma mai realizzato shock liberale, possa riuscire a risolvere i principali problemi che l’affliggono: garantire il pagamento e cominciare a ridurre il debito pubblico, abbassare drasticamente la pressione fiscale, soprattutto su lavoro ed immobili, ricucire un saldo legame tra classe politica e popolo, che finalmente possa ottenere almeno parte dei benefici in cui ha sperato concedendo fiducia tramite il proprio voto.

Non resta che attendere gli sviluppi futuri e osservare il modo in cui il prossimo governo affronterà i principali dossier, a partire da crisi energetica e instabilità internazionale, sperando che i suggerimenti di Daniele Capezzone non cadano nel vuoto.