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“Vedi de fa poco o’ spiritoso”, di Federico Palmaroli: la satira fulminante e irriverente di Osho

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Succede raramente di questi tempi che ci si affezioni alla satira politica. Dopo il drammatico attentato alla redazione del giornale satirico Charlie Hebdo a Parigi, nel 2015, da parte di un gruppo islamista, in Occidente è sembrata non solo calare una cappa di paura a trattare certi argomenti, di politica ma soprattutto religione, ma si è avvertita una perdita di creatività, di slancio a raccontare la nostra società (occidentale in particolare) con gli occhi di chi cerca di farci strappare una risata.

Federico Palmaroli, meglio conosciuto con il soprannome di Le frasi di Osho, è riuscito a invertire la tendenza, almeno in Italia. Certo, oggi internet e in particolare Facebook permettono una diffusione più capillare, veloce e ampia non solo delle notizie, ma di chi quelle notizie e quegli accadimenti che di fatto uniscono il mondo vuole commentare. Magari, appunto, con una vignetta di satira o, come nel caso di Osho, con la sovrapposizione di una didascalia a una foto emblematica che immortali un momento, un istante, una situazione.

Il libro in questione, “Vedi de fa poco o’ spiritoso”, di Federico Palmaroli, appunto, in arte Le frasi di Osho (Rizzoli), uscito da un paio di mesi, riassume le folgoranti vignette che l’umorista romano ha prodotto negli ultimi due anni fino a ottobre del 2020. Fanno tutte riferimento alla vita politica italiana e in particolare ci accompagnano nell’arco di tempo che va dalle elezioni del 2018 con la vittoria del Movimento 5 Stelle e la formazione del governo giallo-verde con la Lega e la nomina di Giuseppe Conte primo ministro, fino alle dimissioni di Matteo Salvini nell’agosto del 2019, la caduta del primo governo Conte e la nascita del secondo, quello giallo-rosso con il sostegno del Pd dell’ex segretario Nicola Zingaretti.

L’abilità di Federico Palmaroli sta non solo nella brillante ricerca della battuta, rigidamente in romanesco che, fra i dialetti (seppur non considerato tale) è quello che rende la stessa efficace perché fulminante nella sua coloritura, ma nella scelta della foto, della situazione a cui applicare quella battuta. Gli esempi da fare sono tantissimi. Chi naviga su internet o ha un profilo Facebook, Twitter o Instagram, di certo avrà visto, almeno una volta, scorrere sulla sua timeline una di queste straordinarie freddure visive. Ne riporto alcune presenti sul libro. C’è l’esilarante foto con Conte che sale al Quirinale con la valigetta dopo l’ennesimo litigio con Salvini. Mattarella, di spalle, lo guarda mentre si avvicina con passo deciso e gli chiede “Mo’ che è successo?” e lui: “Me so’ rotto er cazzo!”. Ci sono Di Maio e Salvini seduti accanto, è il periodo della crisi del primo governo Conte. Il grillino fa al leghista: “Guarda che sei tu che hai voluto stacca’ a spina” e Salvini risponde: “Te credo stavo ar decimo mojito”. Straordinaria quella dell’anniversario del cinquantesimo anno dello sbarco sulla luna con gli astronauti del 1969 in tuta spaziale nel momento del ritorno e Armstrong che dice: “Tacci vostra m’avete fatto arriva’ ‘n culo alla luna”. C’è quella relativa alla crisi dei migranti quando Salvini bloccò la nave Diciotti ma la Trenta, ex ministro della difesa, non firmò il divieto di sbarco. Si vedono Conte e l’ex ministro della difesa accanto, Conte batte le mani e, piegato verso l’altra, dice: “Glieli famo sbarca’ tutti davanti ar Papeete?”.

Irriverente, politicamente scorretto quanto basta, equilibrato nel distribuire in maniera trasversale le battute, nel colpire con provocazioni ad hoc tutte le forze politiche e le loro inesorabili contraddizioni, Osho, nel disastrato panorama politico del Bel Paese, ha gioco facile nel cogliere le contraddizioni, le assurdità, le stramberie di una politica sempre più ingessata, intorcinata su sé stessa, infantile per certi versi e, di sicuro, sempre più scollegata con la realtà di un Paese in cui The Show Must Go On, lo spettacolo deve continuare anche in tempi in cui tutto sembra destinato allo sfacelo come in questi interminabili mesi di pandemia; uno sfacelo che è soprattutto economico, sociale e di tenuta psicologica. Per questo la genialità irriverente e bonaria, dissacrante di Osho arriva come un balsamo provvidenziale. Come una piccolissima seppur salutare boccata d’ossigeno.

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