Uscirà il 27 novembre nelle sale italiane “Midway”, nuovo film di Roland Emmerich, con la più lunga battaglia aerea mai vista al cinema. Si tratta della spettacolare rievocazione, nello stile inconfondibile del visionario regista, della leggendaria battaglia che cambiò il corso della Seconda Guerra Mondiale, bloccando nel Pacifico l’avanzata della flotta nipponica. Fra il 4 e il 6 giugno 1942 presso le isole Midway, a ovest delle Hawaii, la Marina degli Stati Uniti sconfisse infatti la flotta imperiale giapponese in una spaventosa battaglia, fra il cielo e il mare, conquistando una vittoria strategicamente determinante per gli Alleati. Dopo il successo al botteghino americano, “Midway” conquisterà anche il pubblico italiano con la sua avventura epica ed un’adrenalinica sequenza di battaglia aerea, la più lunga mai vista al cinema? The Space Cinema Moderno di Roma ha ospitato la première nazionale del film, organizzata in collaborazione con la Marina Militare, con in prima fila il capo di Stato Maggiore ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, nell’ambito di una partnership più ampia che prevede una serie di anteprime nelle principali città in cui la Marina Militare è presente con le proprie basi, allo scopo di sensibilizzare il pubblico sul ruolo svolto dalle componenti della Marina e, in particolare, dalle portaerei e dagli aeromobili imbarcati dell’Aviazione Navale. L’ammiraglio Placido Torresi, comandante delle Forze Aeree della Marina Militare, sottolinea che “Midway è un film molto emozionante, avvincente e appassionante, seppure descriva episodi storici particolarmente drammatici occorsi in Oceano Pacifico nel corso del secondo conflitto mondiale. La sceneggiatura e la regia danno una fotografia fedele e realistica di quanto accaduto, sebbene opportunamente romanzata per il cinema, riuscendo attraverso le azioni dei protagonisti a suscitare grande ammirazione e rispetto nei confronti di quanti, vincitori e vinti, si sono sacrificati e battuti con valore sul mare per difendere gli interessi della propria nazione. Da addetto ai lavori, inoltre, non posso nascondere la grande emozione che ho provato nel vedere esaltata, attraverso le immagini del film, la capacità della Portaerei, ieri come oggi strumento insostituibile e fondamentale a tutela degli interessi strategici del Paese”. Diretto da Emmerich, “Midway” è interpretato da Luke Evans, Woody Harrelson, Aaron Eckhart, Patrick Wilson, Ed Skrein, Mandy Moore, Dennis Quaid (esclusiva per l’Italia di Lucisano Media Group e Eagle Pictures).
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Dieci è il numero magico quest’anno per il Consorzio di Tutela della Doc Prosecco. Dieci sono infatti gli anni trascorsi dal giorno della sua fondazione e altrettanti quelli dal riconoscimento della denominazione che ormai è universalmente identificata come il portabandiera delle bollicine tricolore a tutte le latitudini. Il 19 novembre del 2009 nasceva a Treviso il Consorzio attualmente presieduto da Stefano Zanette, appena qualche mese dopo quel 17 luglio che ha sancito il Prosecco come Denominazione di Origine Controllata, avviando un inarrestabile processo di crescita quantitativa e qualitativa che nel 2018 si riassume in oltre 464 milioni di bottiglie per un valore pari a 2,4 miliardi di euro. E che proprio nel giorno del decimo anniversario del Consorzio ribadisce il suo status di ambasciatore del made in Italy enoico entrando nel novero delle “Eccellenze del sistema produttivo ed economico” di Poste Italiane. È stato infatti presentato a Roma, presso il palazzo storico della prima Zecca dell’Italia unita, il francobollo celebrativo dedicato al decennale della Doc Prosecco: una carta-valore postale, stampata dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A. (tiratura: un milione di esemplari), che raffigura delle vigne con le Alpi sullo sfondo, un tipico paesaggio italiano del nord est evocativo, in particolare, del Friuli Venezia Giulia e del Veneto, dove si produce il Prosecco Doc; in alto a sinistra è inoltre riprodotto il logo del decimo anniversario del Consorzio di tutela della Denominazione di Origine Controllata Prosecco. Completano il francobollo la leggenda “Consorzio Tutela Prosecco Doc”, la scritta “Italia” e l’indicazione tariffaria B. “Siamo partiti con una produzione che non arrivava a 142 milioni di bottiglie”, ha detto il presidente del Consorzio di Tutela della Doc Prosecco, Stefano Zanette, “per attestarci, a distanza di un decennio, a numeri più che triplicati che, secondo le nostre proiezioni, dovrebbero chiudere il 2019 con 485 milioni di unità. Un balzo dunque del +242 per cento che ben sintetizza il nostro impegno sul fronte della qualità e della promozione, di pari passo con quello per la tutela del nome Prosecco. Una strada intensa e ricca di risultati che oggi si traduce in un successo mondiale, in partnership culturali e sportive prestigiose e soprattutto nella creazione di molti posti di lavoro e in un contributo fondamentale alla bilancia commerciale italiana, visto che il 75 per cento delle nostre bottiglie viene esportato per un valore pari a 1,8 miliardi di euro”. A fare la parte del leone sul fronte dei Paesi di sbocco, in particolare, la Gran Bretagna che copre quasi il 28,7 per cento della quota export, seguita da Stati Uniti (22,5), Germania (11,9) e Francia (5,2). Guardando invece al mercato interno, il Nord Ovest registra quota 37 per cento, il Nord Est 30, il Centro 19, mentre il rimanente 14 per cento spetta al Sud e alle Isole. Il tutto grazie a un sistema che lavora su 24.450 ettari vitati e che conta 11.102 aziende produttrici, 1.211 aziende vinificatrici e 348 case spumantistiche situate in 9 provincie tra Veneto e Friuli Venezia Giulia. Da Londra a Montréal, da San Pietroburgo a New York, da Amburgo a Pechino, il Prosecco Doc incarna tutta la freschezza, l’eleganza e il dinamismo dello stile di vita italiano nel mondo. Una risonanza globale frutto della capacità del Consorzio di saper conciliare la visione internazionale con il profondo legame con il proprio territorio di origine, che si traduce in: sforzo continuo sull’innovazione del prodotto e dei suoi sistemi di coltura e vinificazione, all’insegna della qualità; coesione e unione d’intenti tra produttori; impegno costante e crescente per la sostenibilità ambientale, sociale ed economica. Non a caso, il Consorzio di Tutela della Doc Prosecco sostiene e promuove le produzioni con certificazione ambientale quali il biologico e quella integrata e mira all’ambizioso obiettivo della certificazione territoriale per la denominazione grazie allo standard Equalitas unico nel suo genere. Al fine di incrementare la bellezza e la biodiversità della denominazione, viene inoltre promossa la costituzione di siepi e boschetti con il progetto Mosaico Verde, che ha già all’attivo, solo per gli impianti del 2018, 76,7 ha (stiamo parlando di una linea larga un metro e a ben 760 km.) di siepe certificati, che dovranno essere mantenuti. “Alla luce di queste convinzioni”, conclude Zanette, “la celebrazione del nostro decennale non rappresenta solo un elogio del passato, ma anche e soprattutto uno stimolo a fare sempre meglio in futuro. Consideriamo infatti nostro preciso dovere garantire la ‘durabilità’ del successo del Prosecco Doc per trasmetterlo alle prossime generazioni, per continuare a lavorare per il bene comune e per tutelare la bellezza e la natura del territorio da cui nasce, senza il quale non esisterebbe. Non è un caso quindi che il francobollo celebrativo sia dedicato proprio alle terre venete e friulane”.
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Nicolò Cinotti, medico veterinario dell’area tecnico-sanitaria di Unaitalia – Unione Nazionale delle Filiere Agroalimentari delle Carni e delle Uova, è il nuovo segretario generale dell’International Poultry Council (Ipc), l’associazione mondiale che rappresenta i produttori di carni avicole. L’Ipc raggruppa e rappresenta 23 associazioni nazionali e 52 imprese associate, nel complesso circa il 95% dell’industria avicola globale. Cinotti assumerà l’incarico a partire dal mese di gennaio del prossimo anno. “La nomina di Cinotti al vertice Ipc è motivo di grande soddisfazione per tutto il nostro settore e per la nostra associazione dove è cresciuto professionalmente negli ultimi anni” commenta Lara Sanfrancesco, direttore generale di Unaitalia “la sua nomina all’interno della nostra organizzazione mondiale rappresenta, inoltre, motivo di orgoglio e auspichiamo possa essere una opportunità per tutto il settore avicolo europeo sulla scena internazionale. Unaitalia è membro attivo dell’Ipc e abbiamo accolto favorevolmente la richiesta di ospitare la loro sede presso i nostri uffici di Roma, location strategica anche per la presenza in città della sede Fao”. Cinotti, 35 anni, è dal 2013 policy advisor dell’area tecnico-sanitaria di Unaitalia e referente per le politiche di internazionalizzazione. È laureato in medicina veterinaria all’università di Bologna e ha completato la scuola di specializzazione in sanità animale, allevamento e produzioni zootecniche all’università di Pisa. Dopo il tirocinio al laboratorio di diagnostica della sezione di Bologna dell’Izs della Lombardia e dell’Emilia-Romagna, ha prestato servizio al Ministero della Salute, dipartimento per la sanità pubblica veterinaria, direzione generale della sanità animale.