Nasce con la collaborazione dell’ambasciata degli Stati Uniti d’America in Italia la grande mostra che verrà ospitata nello scenario del centro storico di Todi, dal 3 ottobre al 28 novembre 2020: le fotografie di John R. Pepper, dal titolo “Inhabited Deserts”, saranno allestite negli spazi del Museo civico e Pinacoteca e nel Complesso del “Nido dell’Aquila”. Realizzata dal Comune di Todi con il fondamentale contributo della Fondazione Cultura e Arte, emanazione della Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale presieduta da Emmanuele Francesco Maria Emanuele, l’esposizione presenterà 53 immagini analogiche della Leica M6 di John R. Pepper, senza artifici, nel bianco e nero dei grandi reporter. Sono le visioni di un fotografo e artista a tutto tondo, per raccontare il suo viaggio tra i più remoti deserti del pianeta. “I deserti hanno sempre affascinato i fotografi”, dice Pepper, “e la ragione che spesso li porta lì è catturare la bellezza del paesaggio. Una bella sfida, ma non era quello che cercavo: io volevo andare oltre. La mia idea, il mio intento, è stato usare il deserto come il pittore sfrutta la verginità di una tela bianca. Ho cercato di scoprire quali immagini si offrivano al mio sguardo: a volte erano visioni figurative, altre volte astratte e la simbiosi tra il paesaggio che avevo davanti e le immagini sepolte dentro di me. Alla fine di questa ricerca subliminale, la mia fotografia, la mia ‘tela’, si fa espressione del mio essere profondo, delle mie percezioni di artista”.
Tre anni di lavoro, 18 mila chilometri percorsi nei deserti di Dubai, Egitto, Iran, Israele, Mauritania, Oman, Russia e Stati Uniti, hanno permesso a Pepper di scoprire luoghi suggestivi che esprimono complessità e diversità emotive oltre che geografiche. Un viaggio soprattutto interiore che emerge dai silenzi delle immagini e palesa la scoperta di quanto questi accomunino l’umanità in incontri intensi e profondi. Per il curatore della mostra Gianluca Marziani, “Pepper sfugge alle arguzie da software digitale, evitando il maquillage d’artificio e sposando il tema analogico in maniera sensibile. Modula le scale dei grigi con rabdomantica nitidezza, profilando le dune come fossero lame, sezionando i contrasti con ambivalenze semantiche, intuendo l’istante in cui il sole disegna senza sbavature”. Osserva il co-curatore, il critico d’arte russo Kirill Petrin: “Seguire John Pepper in questa avventura permette di scoprire anche un paio di cose su sé stessi. Persino alcune delle sue leggendarie guide nel deserto, uomini che hanno passato in quei luoghi tutta la vita e li conoscono da cima a fondo, ammettono di non aver mai visto i loro deserti sotto questa luce. Queste fotografie, paradossalmente, non riportano ai luoghi effettivi in cui sono state scattate. Conducono altrove, in un luogo nuovo in cui far abitare la mente e l’immaginazione”. Il sindaco di Todi, Antonino Ruggiano dichiara l’orgoglio “di ospitare nella nostra città la mostra personale di John R. Pepper. Le sue fotografie, oltre a sorprendere e sedurre lo spettatore, offrono la possibilità di essere trasportati in luoghi mistici: i deserti del mondo, tutti apparentemente uguali e inospitali ma che in realtà svelano millenni di storia e di vita di popoli diversi”. Commenta infine Emanuele: “Il mio sincero apprezzamento per il talento di John R. Pepper risale al 2016, anno in cui la Fondazione Terzo Pilastro, su mio impulso, ha ospitato nelle sale del Museo di Palazzo Cipolla la sua personale Evaporations. Con questo nuovo ambizioso progetto, che ha comportato tre anni di lavoro e l’attraversamento di gran parte del globo, Pepper riesce a restituirci un’immagine del nostro pianeta che evoca il miracolo della Creazione, un ritorno all’‘Anno Zero’ da cui tutto prese avvio, in cui il vuoto solo apparente che traspare da ogni immagine si riempie di contenuti tangibili: uno su tutti, la necessità di fermarsi ad ascoltare la propria coscienza, per ristabilire infine una ritrovata armonia tra l’Uomo e la Natura”.
Il percorso espositivo è accompagnato da video sul backstage del fotografo, con interviste alle guide che lo hanno accompagnato e ai personaggi incontrati; un “dietro le quinte” attraverso cui il visitatore può comprendere il complesso processo creativo fotografico di Pepper, dai preparativi, allo scatto e alla stampa, condividendo così la piena esperienza dell’artista come se fosse la propria.
John R. Pepper (1958), vive tra Palermo, Parigi e New York. La sua carriera nel mondo della fotografia analogica in bianco e nero inizia all’età di 14 anni con un praticantato a fianco di Ugo Mulas. Nello stesso anno pubblica la sua prima fotografia nella rivista Newsweek. John è figlio del giornalista e scrittore statunitense Curtis Bill Pepper e di Beverly Pepper, artista famosa per le sue opere monumentali. La sorella Jorie Graham, è una poetessa di fama internazionale, premio Pulitzer per la poesia nel 1996. John R. Pepper lavora con la Leica M6 e pellicola Ilford HP5, stampando su carta baritata ai sali d’argento. Le fotografie di John R. Pepper sono presenti in collezioni private e musei nel mondo. La mostra “Inhabited Deserts” arriva a Todi dopo aver debuttato a Parigi e compiuto un ciclo espositivo che ha già toccato Teheran, Tel Aviv, Dubai e San Pietroburgo. Nel 2021 la mostra approderà in diverse città d’Europa e Stati Uniti.