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Day by Day: il primo cortometraggio su Montefalco e i suoi vini

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Si chiama “Smell and Smile” ed è il primo cortometraggio su Montefalco e i suoi vini a cura del Consorzio Tutela Vini Montefalco e della Regione Umbria. È Giuseppe Gandini, sceneggiatore ed attore, a firmare la sceneggiatura del cortometraggio, letteralmente “Gusta e sorridi”, come accade ai protagonisti della pellicola dedicata al vino prodotta dalla casa “A bout de film”. Il gusto del vino viene esaltato dalla fotografia come modalità espressiva visiva che proverà nel corto a riprodurre il gusto e il profumo di un vino. Il cortometraggio è composto da tre storie: una ambientata al nord, una al meridione ed una terza al centro Italia. Ed è proprio quest’ultima ad essere in corso di lavorazione a Montefalco proprio in questi giorni, e che avrà come protagonista assoluto il Montefalco Sagrantino Docg ed il suo territorio. Il corto ha come protagonista l’attore Ignazio Oliva, interprete con all’attivo una vastissima filmografia ed una bella partecipazione alla serie firmata da Paolo Sorrentino “The Young Pope” con Jude Law, accompagnato da Claudia Coli e Luis Molteni che compaiono nelle scene iniziali del corto. Il cortometraggio trova la sua prima ambientazione in uno studio fotografico. Qui Molteni affida a Matteo, interpretato proprio da Oliva, il compito di scattare una foto di copertina. Una sfida affascinante e complessa perché al fotografo viene chiesto di catturare “l’odore del vino” e dovrà farlo in Umbria, a Montefalco. Matteo avrà l’occasione di mostrare il suo talento ed affidare a questo scatto l’opportunità di arrivare al successo. Tutto affidato al Sagrantino, ai filari di Montefalco, alla suggestione di un vino che ha un bouquet interessantissimo da far rivivere in uno scatto fotografico. Inizia quindi il suo viaggio. Ed è un viaggio dell’anima perché i luoghi dei Sagrantino, i paesaggi di Montefalco e le cantine sanno evocare nel fotografo un’ispirazione possente che ha a che fare con l’arte. Il set farà tappa tra i filari, nelle cantine, nelle sale degustazione, nelle barricaie del territorio di produzione del Sagrantino Montefalco Docg che vedranno Matteo impegnato a cercare lo scatto della vita. Ed ecco che si susseguono filari, panorami, tralci, cantine e degustazioni. Successivamente viene dedicato spazio anche a scene di lavoro in campagna, dove i contadini si occupano delle vigne con fatica e passione, al suono delle canzoni popolari umbre. Altre scene saranno girate a Castiglion del Lago, in riva al Lago Trasimeno e negli splendidi vicoli medievali di Montefalco durante la messa in scena di una festa popolare dove il vino è protagonista e suggerisce il confronto tra le persone sulla qualità, sulle emozioni e sul profumo che un vino sa custodire ed esprimere.

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C’è una terra ancora da scoprire, nel cuore del Sagrantino, dove c’è l’azienda Bocale. Se ne è parlato a Roma, dove è stata illustrata la piccola realtà denominata “Il Bocale”: 5 ettari vitati e circa 30mila bottiglie prodotte all’anno, in Località Madonna della Stella Montefalco, in provincia di Perugia, con vitigni quali Sangiovese, Sagrantino, Merlot, Colorino e Trebbiano, e che vanta come enologo Emiliano Falsini. Una famiglia da sempre legata all’agricoltura concretizza il sogno di produrre un vino: la vera espressione del territorio, in un progetto portato avanti con grande passione da Valentino Valentini, titolare dell’azienda. La proprietà si erge su un colle, a 270 metri sul livello del mare, che domina l’intera valle spoletina, in una zona da sempre vocata all’agricoltura. La conduzione è ecosostenibile e utilizza mezzi di produzione agricola, compatibili con la salvaguardia dell’ambiente. In vigna non si utilizzano erbicidi e questo assicura un vino senza residui di prodotti chimici. Il suolo è inerbito tra i filari per ridurre le lavorazioni meccaniche, l’erosione e il dilavamento. L’intero ciclo produttivo è sostenuto da energia solare e la cantina è interrata. Questo assicura non solo l’esclusione di pompe, perché le movimentazioni sono facilitate dalla forza di gravità, ma anche una naturale climatizzazione, dovuta all’azione coibentante della terra stessa. In cantina si utilizzano soltanto lieviti indigeni e non si effettuano, né microfiltrazioni, né stabilizzazioni. Il vino che si ottiene è il risultato del rispetto dei cicli ambientali e delle naturali attitudini di un territorio. Il prodotto è artigianale, cioè frutto dell’esperienza, della conoscenza profonda di un territorio, delle sue tradizioni, dei suoi comportamenti e delle sue attitudini.  Per fare questo ci vuole tempo, pazienza, dedizione e una grande empatia. “Vogliamo un vino che sia artigianale, fatto con passione e una conoscenza profonda del territorio. Viviamo da generazioni questa terra, che è diventata parte di noi. Intendiamo fare un vino che si lasci bere con grande piacevolezza, che emozioni, che sorprenda, ma che sia sempre figlio nostro e di questa terra”, spiega Valentini, titolare dell’azienda. “Bocale” è una delle testimonianze di produzione del vino di alta qualità nel rispetto del territorio, dell’ambiente e delle persone che ci lavorano e ci vivono da generazioni. “Amo il mio lavoro e curo insieme alla mia famiglia la vigna con la pazienza e la dedizione che si danno ad un bambino. A volte, proprio come si farebbe con un figlio, è necessario anche fare un passo indietro, non prevaricare, lasciare che esprima sé stesso”, afferma Valentini.

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Giovanni Busi è stato confermato presidente del Consorzio Vino Chianti, per il quarto mandato consecutivo. Una riconferma resa possibile dall’approvazione all’unanimità della deroga al limite di tre mandati previsto dallo statuto. Vicepresidenti, Ritano Baragli e Alessandro Zanette. Nominate anche le commissioni tecniche e marketing e i comitati di gestione tecnica, fondamentali per il funzionamento del consorzio. “Accetto con orgoglio e soddisfazione questa riconferma”, ha commentato Giovanni Busi, “e la fiducia che i soci ripongono in noi ci motiva a proseguire un percorso di crescita e progettualità condivisa, necessario ad affrontare le continue sfide che il mercato ci lancia, sia dal lato della domanda che dell’offerta”. Tra le priorità di mandato c’è la modifica del disciplinare, “una modifica strutturale, non più solo interventi di adeguamento alle contingenze. Sarà moderno, in linea con le nuove esigenze di mercato e flessibile, un punto di riferimento per i nostri soci”.

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Una rassegna nazionale, la prima del genere, dei vini dei parchi e delle aree protette d’Italia: è quanto organizzato da Legambiente e Federparchi nell’ambito della prossima edizione di Festambiente 2019 in programma dal 14 al 18 agosto a Rispescia, in provincia di Grosseto. A selezionare i vini che prenderanno parte alla rassegna sarà una commissione composta da enologi, esperti del settore e sommelier Ais appositamente costituita, il cui giudizio sarà insindacabile. Le categorie saranno: bianchi, rossi e dolci. Prevista anche la premiazione dei vini selezionati. “Quella della prima rassegna degustazione nazionale dei vini dei Parchi e delle aree protette”, spiega Antonio Nicoletti, responsabile aree protette di Legambiente, “rappresenta una nuova sfida che la nostra associazione insieme a Federparchi vuole aprire a favore dell’agroecologia sostenibile che si effettua nelle nostre aree protette”. Per Nicoletti, “in questo modo, riusciremo a realizzare una prima mappa delle eccellenze del settore vinicolo presenti nelle più suggestive realtà del nostro Paese in cui, oltre alla tutela della biodiversità, si pratica agricoltura di eccellenza con produzioni di grande qualità”. “I parchi e le aree protette”, sottolinea Giampiero Sammuri, presidente di Federparchi, “hanno un ruolo cruciale nel nostro Paese ed oltre ad essere tutelate devono essere raccontate all’esterno anche attraverso iniziative come la rassegna dei vini della rete delle aree protette a cui va il merito di far conoscere le attività improntate allo sviluppo sostenibile che si svolgono al loro interno, partendo da esperienze dirette come quella della produzione dei vini di qualità”.

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Andrà avanti fino al 31 luglio in Piazza San Michele, nel cuore di Lucca, la nuova edizione di Extra Lucca Summer Edition, la manifestazione dedicata all’olio extravergine d’oliva di qualità, ideata da Fausto Borella, presidente dell’Accademia Maestrod’olio. Extra Lucca Summer Edition, spin-off estivo dell’omonima e ormai storica kermesse invernale, ha quest’anno una durata record di ben 45 giornate senza soluzione di continuità. Giorni durante i quali i cittadini e le migliaia di turisti italiani e stranieri presenti in città possono scoprire alcune delle migliori produzioni olivicole della penisola, abbinandole a vini rosati e prodotti gastronomici di aziende top level. Nei banchi d’assaggio sono presenti 23 produttori olivicoli da 10 regioni differenti; in prima fila ovviamente le aziende toscane, seguite da interessanti realtà provenienti da Nord a Sud dello Stivale. 53 le etichette disponibili in degustazione. Tutti i visitatori possono inoltre, su prenotazione, partecipare a dei mini corsi guidati. All’oro verde è possibile abbinare in primis i fragranti pani de Il Buongustaio, forno di Vico Equense, in provincia di Napoli. Da Cantù proviene invece la bresaola di Giò Porro, un nome garanzia di qualità assoluta. Mentre dalla vicina Garfagnana (Pieve Fosciana – Lucca) arrivano i golosi formaggi firmati Caseificio Bertagni. Una vera chicca sono i pelati di pomodori Cuore di Bue dell’azienda maremmana Scovaventi (Manciano – Grosseto). E, per finire, l’aceto balsamico de Il Borgo del Balsamico (Botteghe – Reggio Emilia). Sotto il Loggiato Pretorio di Piazza San Michele, antico foro romano, è inoltre possibile degustare i vini rosati di 14 vignaioli provenienti dall’isola d’Elba, dalla Lucchesia, dal Senese, da Massa, Pisa, Livorno e dall’Oltrepò Pavese. A queste si affiancano le birre artigianali del Birrificio Birroir (Capannori – Lucca) e due produttori di spirits: l’abruzzese Scuppoz ed Etna Bitter, ovviamente dalla Sicilia. “Rispetto alla kermesse invernale, che prevede per tre giorni assaggi delle migliori produzioni olivicole appena frante di tutta Italia”, sottolinea Borella, “Extra Lucca Summer Edition si presenta sicuramente come un evento dall’approccio più pop. L’obiettivo rimane chiaramente quello di fare cultura dell’olio, cercando di incuriosire un pubblico quanto più vasto possibile. Per gran parte dell’estate lucchesi e stranieri possono, gratuitamente, approcciare all’olio evo di qualità. Quello degli abbinamenti con i vini e con i prodotti gastronomici è poi un passepartout utile per fare breccia anche tra i meno appassionati”. Non mancano appuntamenti e serate ad hoc per continuare a celebrare l’extravergine fino a tarda serata. E così, lunedì 15 luglio, si festeggeranno a suon di ostriche, olio e Champagne i 12 anni dell’Accademia Maestrod’olio. Mercoledì 17 luglio andrà in scena la serata mixologist, con cocktail preparati con maestria da diversi barman professionisti. Domenica 28 luglio, festa conclusiva della maratona estiva di Extra Lucca (che si chiude definitivamente mercoledì 31). L’evento è patrocinato dalla Regione Toscana, Comune di Lucca, Comune di Capannori, Fondazione Banco del Monte di Lucca, Confcommercio, Camera di Commercio, Lucca Promos e PucciniLand. Sponzor tecnici sono Italstereo, Tecnopiù, Explus, Naturanda e Italiana Ghiaccio.