In occasione del centesimo anniversario della nascita della Repubblica d’Armenia, Yerevan aprirà le porte all’arte contemporanea con la mostra “International Contemporary Art Exhibition: Armenia 2018. Soundlines of Contemporary Art” che, dal 25 settembre al 25 ottobre coinvolgerà tutta la capitale attraverso l’esposizione di oltre cinquanta artisti internazionali in sette prestigiose sedi. Si tratterà della prima manifestazione di arte contemporanea a Yerevan che unisce, pittura, scultura, fotografia, video, installazione, facendo dialogare artisti provenienti da ogni parte del mondo, invitati a realizzare le opere in situ e contestualmente a tenere dei workshop con gli studenti delle accademie. L’obiettivo è infatti coinvolgere il più possibile il territorio, renderlo partecipe del dibattito artistico ed evidenziarne la vocazione allo scambio culturale. Per questo motivo si estenderà alla città con una diffusione capillare nei maggiori luoghi dedicati alla cultura: Armenian Center for Contemporary Experimental Art, Aram Kachaturian Museum, Cafesijan Center for the Arts, Hayart Cultural Center, Artists’ Union of Armenia, A. Spendiaryan Opera and Ballet National Academic Theater, Armenian General Benevolent Union. “Soundlines of Contemporary Art”, curata da Mazdak Faiznia e Marina Hakobyan e ideata e organizzata da Shaula International Llc, sotto l’alto patronato della Presidenza della Repubblica d’Armenia, gode dei patrocini del Governo Canadese, del Ministero della Cultura Armeno, del nostro Ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo, del progetto di promozione culturale della Farnesina Vivere All’italiana, dell’Ambasciata Italiana in Armenia, ed è supportata dal Ministero Affari Esteri Armeno, dalla Delegazione Eu in Armenia e dalla Armenian General Benevolent Union (Agbu). Con metafore visive e utilizzando tutte le forme del linguaggio dell’arte contemporanea, rappresenteranno l’Italia Rossella Biscotti, Alighero Boetti, Loris Cecchini, Chiara Dynys e Roberto Pugliese.
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Chupa Chups festeggia sessanta anni di divertimento. Un vero e proprio love brand che ha fatto del “Forever Fun” il proprio credo e che non smette di far innamorare ancora oggi grandi e piccoli, celebrities e golosi, in ogni parte del globo. Era l’anno in cui “Nel blu dipinto di blu” vinceva a Sanremo, il rock‘n roll arrivava in Italia con i dischi di Elvis Presley, un sottomarino raggiungeva per la prima volta il Polo Nord e nasceva il microchip, l’invenzione che avrebbe poi portato alla creazione di pc, smartphone o carte di credito. Era il 1958 e Enric Bernat, imprenditore spagnolo erede di tre generazioni di pasticceri, aveva un’intuizione geniale: produrre la prima caramella che permettesse ai bambini di non sporcarsi le mani, una caramella con bastoncino. Faceva così capolino nella storia il primo Chupa Chups, a quell’epoca in realtà chiamato “Gol” a causa della sua forma sferica e della passione di Bernat per il calcio. In 60 anni, lollipop ne ha fatta di strada. Ha avuto centinaia di migliaia di ammiratori, più o meno famosi, ha preso la cittadinanza in 103 paesi, vantando oltre 130 gusti. Per questo è stata ideata una limited edition dal sapore vintage che si declina nelle due latte da 150 e 16 pezzi e i SuperChups da 10 e 20 lollipop. Ma qual è il segreto di Chupa Chups? Lo spiega Marco Seregni, direttore commerciale di Perfetti Van Melle, che nel 2006 ha acquistato per 440 milioni di euro la Chupa Chups S.A.:
“La sua forma, sicuramente, e poi il modo di consumarlo, così particolare. Senza dimenticare la continua capacità di essere all’avanguardia e di entrare nelle maglie delle tante culture che i nostri lollipop hanno intercettato nel corso della propria storia, proponendo gusti amati dalle popolazioni locali o partnership con grandi brand, iconici come noi, così come associandoci a personaggi noti che spontaneamente sono diventati nostri ambassador. Perché, chi rinuncia al piacere di ritornare per un attimo bambino e concedersi un momento di divertimento e spensieratezza? Non per niente Forever Fun è il nostro motto e in ogni occasione l’obiettivo è ricordare l’importanza di continuare a divertirsi come bambini”.
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I migliori gelatieri del mondo a Firenze per una sfida senza precedenti, ovvero una competizione all’ultimo cono: è iniziato il conto alla rovescia per la “All Stars” del Gelato Festival 2018, il più importante evento dell’anno nel campo del gelato artigianale organizzato in collaborazione con Carpigiani e Sigep – Italian Exhibition Group. Dopo un tour in otto tappe con oltre cento maestri gelatieri che si sono sfidati portando in assaggio le loro creazioni artigianali, adesso a confrontarsi per conquistare l’accesso alla finalissima del Gelato Festival World Masters 2021 sono i sedici campioni che hanno già trionfato nelle varie edizioni del Gelato Festival dal 2011 in poi. Appuntamento a Firenze da venerdì 14 a domenica 16 settembre, nello scenario di piazzale Michelangelo, fra assaggi, iniziative a tema e laboratori didattici allestiti nei tre grandi food truck da 13 metri (incluso il “Buontalenti” che rappresenta il più grande laboratorio mobile di produzione di gelato al mondo, e il “Ruggeri” allestito con le vetrine gelato più innovative) in uno dei luoghi più suggestivi e fotografati al mondo, con vista mozzafiato sulla città. Il festival varcherà poi l’Atlantico per l’edizione americana, in 8 tappe tra la West Coast e, per la prima volta, la East Coast. Il vincitore della “All Stars” fiorentina sarà il primo a qualificarsi per la finalissima dei Gelato Festival World Masters 2021, la sfida per i migliori gelatieri artigianali del pianeta, un percorso con centinaia di prove in quattro anni su cinque continenti, con giurie tecniche e popolari per aggiudicarsi il titolo di campione mondiale. Non solo il principale torneo internazionale di categoria, ma un progetto di posizionamento strategico del gelato artigianale e di tutta la filiera, con l’obiettivo di coinvolgere nella sfida 5.000 chef gelatieri da tutto il mondo e generare un +15 per cento di indotto per il settore, con un media value globale per il made in Italy stimato in 50 milioni di euro.
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Il nuovo corso del gruppo Plh è in atto: l’impronta data dalla nuova direzione generale di Marco Boni, ha avviato le attività di restyling, nell’ambito della nuova strategia operativa e organizzativa. Obiettivo condiviso: il rilancio del gruppo alberghiero italiano, che offre nel suo portafoglio un castello, tre alberghi e due centri congressi, tra Roma e Innsbruck. La visione condivisa in un panorama internazionale ha, ad oggi, permesso la realizzazione di un servizio fotografico di livello professionale, con una ottica moderna, in particolare dell’Hotel Art di via Margutta, fiore all’occhiello del gruppo Plh, e all’Empire Palace Hotel, riferimento per il turismo d’affari e leisure. “L’immagine vale più di mille parole”, ricorda Marco Boni, direttore generale di Plh: “E’ fondamentale per noi offrire un percorso visivo ai nostri ospiti che sia al passo con i tempi e con la nostra nuova organizzazione. Le immagini, i siti web e i social sono oggi il primo approccio con il cliente nel panorama turistico mondiale”. Oltre alla nuova immagine, il passo successivo in programma è, infatti, proprio quello dei siti internet, fondamentali per il corretto posizionamento del gruppo Plh con le sue diverse proprietà, con una visione fresca, giovane e dinamica. Plh Group è il gruppo italiano nato nel 1999 da una storia di famiglia, con importanti realtà nel settore dell’ospitalità: Castello della Castelluccia, dimora del 1300 immersa nel Parco di Veio alle porte di Roma, Hotel Art by the Spanish Steps, icona della celebre strada romana via Margutta, Empire Palace Hotel, affascinante palazzo non lontano da via Veneto a Roma, Grand Hotel Europa, gioiello nel centro di Innsbruck, nonché i due centri congressi nel cuore di Roma Eventi Piazza di Spagna e Fontana di Trevi.