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“Media Aetas”, come salvare l’Europa. Intervista a Ornella Mariani

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Ornella Mariani è una saggista specializzata in Medioevo e scrittrice per il Teatro coevo: i suoi testi “Matilde” e “Giuditta” sono stati rispettivamente interpretati da Manuela Kusterman e Roberto Alinghieri, da Edoardo Siravo ed Elena de Ritis mentre i suoi volumi di storia hanno più volte ottenuto il patrocinio della Presidenza del Parlamento Europeo. La sua più recente pubblicazione: “Media Aetas” è stata presentata il 27 giugno scorso a Bruxelles nella sede del Parlamento europeo, alla presenza dell’ambasciatore ungherese plenipotenziario Ue Harry Alex Rusz.

ADRIANO ANGELINI SUT: Partiamo da qui. Raccontaci di questo nuovo volume. A mio avviso, l’Europa è indubbiamente sotto attacco da più parti, in particolare dopo la Brexit e per via di una immigrazione massiccia che sembra metterla a dura prova. Tu sei di ritorno da un viaggio nei paesi dell’Est europeo, i cosiddetti paesi di Visegrad. Ci fornisci qualche impressione? Che periodo storico è questo per il nostro continente?

ORNELLA MARIANI: Non siamo di fronte ad una immigrazione massiccia, ma ad una incontrollata ed incontrollabile invasione pianificata da poteri finanziari forti per destabilizzare l’Europa. Ritengo intollerabile, da parte di molti ignoranti mestatori di regime, la professione di malafede nel paragonare questo epocale stravolgimento delle identità nazionali al fenomeno emigrativo che spostò milioni di italiani: i nostri connazionali emigrarono per esigenze reali; furono sottoposti ad ogni sorta di umiliazione e di discriminazione e lavorarono duramente per costruire il benessere di Paesi come il Belgio, l’Australia, le Americhe. Molti dei nostri “ospiti” delinquono impunemente; non hanno la cultura del lavoro; pretendono di essere mantenuti; esercitano violenze inaudite e hanno trovato sponde di complicità inaccettabili: il nostro establishment, fino a poc’anzi rappresentato da una banda di guitti e cortigiane, con anche la complicità vaticana e di un gruppo di soi-disant intellettuali, ha ingenerato in parte della pubblica opinione una esigenza di solidarietà utile alle fortune di un manipolo di avventurieri, in danno di un intero Paese. E’ sufficiente riflettere sull’accoglienza riservata ad un personaggio come Soros, sulla cui visita Gentiloni non ha voluto fornire alcuna chiarezza… L’Italia è ormai ostaggio di criminali abituali ben distanti dal mito di Enea con sulle spalle il padre: è in impunita circolazione gente che sprezza le nostre regole e che una sinistra ipocrita e in declino pretende di collocare nell’area dei rifugiati e dei profughi, pur sapendoli a tutti gli effetti clandestini, così favorendo il rischio di una drammatica implosione. Ho visitato di recente i Paesi del Patto Visegrad riportandone la percezione di una paura diffusa, ma anche di una decisa e dignitosa tensione a riappropriarsi dei propri destini e a difenderli dai deliri coranici che solo un irresponsabile può definire “luce nel buio”. La “Media Aetas” da me raccontata, dunque, non è altro che la individuazione delle analogie di due epoche vessate dallo stesso nemico – l’Islam – e dei personaggi che gli si opposero facendo grande l’Europa: Janòs Hunyadi; Gjiergj Skanderbeu; Giovanni da Capestrano.

AAS: Come giudichi l’incontro Trump-Putin che si è svolto a Helsinki? Secondo te è giusto riallacciare rapporti con la Russia e non escluderla dal consesso internazionale com’è stato fatto fin qui?

OM: Lo ritengo un evento epocale, ben oltre la farsa del Russiagate: è la fine della Guerra Fredda ed il colloquio, sulla distanza, potrà condizionare il velleitarismo tedesco, la proliferazione nucleare e l’espansionismo afroarabo islamico, garantendo stabilità e proponendo il rilancio dell’etica pubblica.

AAS: Parliamo dell’Italia. Il governo Lega-5Stelle è davvero il governo del cambiamento? Steve Bannon lo ha benedetto, nonostante gli avversari politici invece lo descrivono come uno dei momenti più bassi per la storia politica del nostro paese. Tu che ne pensi?

OM: Questo governo, con ogni mia riserva sulla solvibilità dei Pentastellati, è quanto di meglio potesse emergere dal degrado politico, economico, morale e culturale prodotto dall’establishment impostoci da Napolitano prima e da Mattarella dopo: due presidenti che, ostili agli interessi nazionali e ai nostri diritti identitari, hanno debordato dalle rispettive competenze rendendosi complici di una deriva forse aggirabile col solo rigore di Salvini, cui va il merito di aver riscattato la dignità del Paese dagli attacchi di un impresentabile come Macron e di un imbarazzante “bevitore” come Juncker.

AAS: Ci parli di un personaggio storico a te particolarmente caro e che riporteresti in vita per affrontare questo inizio XXI secolo?

OM: Vi racconterei quanto bisogno abbiamo di una crociata in grado di demolire il liberismo estremo, la caduta di ritegno, l’ignoranza, la mancanza di etica. E non a caso mi piace citare Viktor Orban, cui va tutto il mio apprezzamento per essersi investito nella difesa delle tradizioni e della confessione che, fino all’ultimo, Giovanni Paolo II aveva voluto giudaico-cristiana. Il sacrificio di Ratzinger ha spianato la via ad un Papa improbabile nella sua propensione al tribalismo islamico e nella sua indifferenza al martirio dei cristiani praticato in quelle aree. Riporterei in vita Jànos Hunyadi, cui dovrebbe essere testimoniata solo gratitudine per avere impedito all’Europa di mangiare la polvere degli zoccoli dei cavalli arabi, o Federico II di Hohenstaufen che del rispetto delle istituzioni fece un inossidabile principio e che deportò opportunamente quanti da ospiti si vocassero a padroni di casa.

AAS: Per chiudere, durante la tua ultima presentazione del libro “Media Aetas” al Parlamento europeo hai vissuto una spiacevolissima disavventura in una grossa catena alberghiera americana. Ce ne vuoi parlare?

OM: Sì, sono stata oggetto di un inaudito episodio di razzismo da parte di uno dei portieri della catena Best Western. Quando, alle 9 del mattino del giorno 27 di giugno, gli ho fatto notare che le scritte di servizio dell’hotel, sito in Bruxelles, erano in tedesco, inglese, spagnolo, portoghese e francese e non anche in italiano, egli mi ha detto che mancava anche la traduzione araba. Al mio opporgli che l’arabo non è una lingua comunitaria come la nostra, ha avuto una violentissima reazione verbale: mi ha detto che ero una “puttana razzista”; che in quell’hotel non ci sarebbe mai stata disponibilità verso gli italiani e che mi avrebbe “coupé la tete”. Preoccupata, ho incassato insulti e minacce ma al mio rientro nel tardo pomeriggio, ho trovato la camera non rifatta ed il bagaglio a soqquadro. Ho riferito l’episodio all’ufficio di gabinetto dell’europarlamentare Aldo Patriciello, del quale ero ospite. La portiera di turno, chiamata a dare spiegazioni, ha negato ogni addebito e addotto a pretesto che avevo lasciato la camera alle 14, quando il personale di servizio aveva terminato il giro. Il mio ingresso al Parlamento, per contro, è stato registrato alle ore 10.30! Al ritorno in Italia ho dato notizia del gravissimo episodio alla direzione generale del Best Western, senza alcun riscontro…

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