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I quattro modi di spendere i soldi secondo Milton Friedman

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Pochi sanno che Milton Friedman, gigante della libertà (non solo della libertà economica) era anche uno straordinario polemista, divulgatore, uomo di comunicazione. Per lunghi anni, seppe “popolarizzare” e rendere fruibili le sue teorie, alternando un linguaggio tecnico e accademico a registri linguistici più facili, più accessibili, di immediata comprensibilità per tutti.

Resta memorabile la sua spiegazione sui quattro modi possibili di spendere il denaro: un piccolo gioiello dialettico che può aiutare tutti a capire le differenze tra pubblico e privato, tra accortezza nelle decisioni e spesa fuori controllo, tra come si gestisce una famiglia e come si sgoverna uno stato.

Il primo modo – spiegava – è quando spendi il tuo denaro, quindi i soldi tuoi, per comprare una cosa per te stesso. In questo caso, senza dubbio, starai attento sia alla qualità sia al prezzo della merce. Non vuoi certo rimediare una fregatura.

Il secondo modo è quando spendi ancora il tuo denaro, ma per qualcun altro, quindi per fare un regalo. Starai abbastanza attento anche in questo caso sia al prodotto sia al suo costo, perché non vuoi fare una brutta figura, né vuoi svenarti.

Il terzo modo è quando spendi il denaro di qualcun altro per te stesso. Qui starai bene attento alla qualità, ma un po’ meno ai prezzi: tanto non paghi tu… E, annotava perfidamente, è probabile che ci scappi un pranzo nel miglior ristorante della città.

Il quarto – e ultimo, e devastante modo! – è quando spendi il denaro di qualcun altro per qualcun altro. E’ la spesa pubblica, bellezza: nessun controllo di qualità, nessun limite, nessun argine agli sprechi.

Bastano queste quattro immagini per capire come funzioni (male) la spesa pubblica, quanto grande sia il rischio che il denaro dei cittadini venga dissipato, e quanto ridicola sia l’idea che la spesa facile coincida necessariamente con un maggior grado di benessere per tutti.

Siamo proprio sicuri, rileggendo queste poche righe, che lo stato (il ministro dell’economia, i suoi funzionari, ecc) siano più saggi nell’uso del denaro di una madre di famiglia che deve far tornare i conti e non può permettersi di sgarrare?