Alla fine la direttrice del Secret Service, Kimberly Cheatle, si è dimessa. Sono passati appena dieci giorni dall’attentato a Donald Trump ed era ormai inevitabile che l’episodio portasse a delle conseguenze all’interno dei servizi segreti americani. Subito dopo l’attacco al tycoon, durante il comizio in Pennsylvania, si sono scatenate polemiche e preoccupazioni sull’efficacia delle misure di sicurezza dedicate agli ex presidenti degli Stati Uniti. E sembrava ormai inevitabile che la prima a saltare fosse proprio Kimberly Cheatle.
Nelle ore successive all’attentato anche ex membri dell’FBI avevano espresso il proprio stupore per quello che sembrava essere stato un grave errore di valutazione, una vera e propria falla dal punto di vista della sicurezza; sottolineando come fosse impensabile non sorvegliare il tetto da dove Thomas Matthew Crooks è riuscito a sparare all’ex presidente americano. Un punto così esposto e potenzialmente pericoloso che non doveva bypassare i protocolli di sicurezza.
La direttrice ieri è stata messa sotto torchio nel corso di un’audizione in Congresso ed ha poi rassegnato le dimissioni dal ruolo. Joe Biden si è detto grato dei decenni di lavoro della direttrice: “Ha dedicato e rischiato la sua vita per proteggere il Paese”, ha detto Biden che attende gli esiti della revisione indipendente di quanto accaduto il 13 luglio. “Sappiamo che quello che è accaduto quel giorno non può accadere mai più. Prevedo di nominare un nuovo direttore del Secret Service a breve”.
Franco Lodige, 23 luglio 2024
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