Qui davvero si può cogliere tutta la potenzialità totalitaria del politically correct. Solo la Emcke e il suo soupirant italiano possono decidere quando il cittadino ha il diritto ad essere preoccupato. La «pari legittimità delle opinioni e degli atti politici», per loro, è una «truffa».
I giudizi non stanno tutti sullo stesso piano: l’insulto a Salvini (come ieri a Renzi, l’altro ieri a Berlusconi e vent’anni fa a Craxi) è un’opinione (che, peraltro, corrisponderebbe a un fatto), mentre quello del leghista ai suoi avversari è da segnalare, in quanto seminatore di odio, alla senatrice Segre e ai legislatori, che dovrebbero rendere ancora più severe le leggi Mancino e Fiano contro il Dracula fascista non rassegnato a sparire per sempre.
Dino Cofrancesco, 3 marzo 2020