Le auto elettriche non sfondano in Italia (e non solo) e le ultime notizie sono tutt’altro che incoraggianti. Tra i costi elevati e la naturale resistenza al cambiamento, l’ideologia green ha preso piede solo in Cina, mentre qui il mercato è fermo, tanto da spingere le realtà produttive a rivedere gli ambiziosi piani. Roma è la capitale in cui la mobilità alla spina appare più lenta rispetto al resto d’Europa e attenzione alla possibile stangata sul costo di ricarica. Sì, perché secondo l’analisi del Centro Studi Unem questo costo potrebbe quadruplicare entro il 2030.
Questo scenario potrebbe verificarsi se verranno rispettati gli obiettivi del Pniec (Piano nazionale integrato Energia e Clima) consegnato a Bruxelles. Come riportato da Repubblica, il programma prevede da qui al 2030 l’arrivo sulle strade italiane di un totale di 6,6 milioni di vetture ricaricabili: ovvero fino a 4,3 milioni di elettriche e 2,3 milioni di ibride plug-in. Entrando nel dettaglio, lo scenario produrrebbe una riduzione di carburanti liquidi impiegati nella mobilità di circa 5 milioni di tonnellate rispetto ad oggi, con conseguente riduzione, nel 2030, del gettito fiscale derivante dalle accise di circa 3,8 miliardi di euro. Data la situazione, l’esecutivo potrebbe ritoccare verso alto l’attuale tassazione sulle ricariche destinate alle elettriche, fino a 1,27 euro/kWh. In altri termini, quattro volte il costo attuale per le auto alla spina e il doppio rispetto a quello sostenuto oggi con un’ibrida plug-in.
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Non si tratta di una criticità sorta negli ultimi tempi: il ministero dell’Economia guidato da Giancarlo Giorgetti è già al lavoro per studiare delle soluzioni. L’analisi, segnala Unem, può “aiutare a inquadrarlo da un punto di vista economico-finanziario per trovare soluzioni eque che non penalizzino troppo i consumatori. Del resto, se l’Italia è tra i Paesi dove la penetrazione elettrica appare più lenta rispetto al resto d’Europa, è anche quella dove il gettito fiscale garantito dalla mobilità è sicuramente tra i più significativi”. Una cosa è certa: senza un intervento a sostegno dei consumatori, si tratterebbe dell’ennesima mazzata in nome di un’ideologia talebana cara a pochi e lontana dal più onesto buonsenso. Seguiranno aggiornamenti, il tempo delle chiacchiere è ormai finito…
Franco Lodige, 25 luglio 2024
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