Auto esplode in strada: è elettrica

Il mezzo green è andato in fiamme sulla tangenziale di Napoli. La ricercatrice e lo studente sono gravemente feriti. Si trattava di un prototipo

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Una ricercatrice del Cnr di 66 anni e uno studente di 25 hanno quasi perso la vita in seguito all’improvvisa esplosione della vettura green su cui viaggiavano sulla tangenziale di Napoli. I due si trovavano a bordo di una Volkswagen Polo Tdi di quinta generazione, un prototipo convertito in ibrido-solare, rientrante in un progetto europeo di ricerca sull’ibridizzazione dei motori da rottamare in fase di test su strada. Prove che evidentemente non sono andate come previsto, e adesso le due persone sono ricoverate in gravissime condizioni al reparto grandi ustionati del Cardarelli di Napoli, con la donna che ha avuto la peggio riportando ustioni sul 90% del corpo.

Adesso il Cnr ha avviato un’indagine interna per vederci chiaro su quelle che sono state le cause dell’incidente. Probabile anche l’apertura di un fascicolo da parte della Procura della Repubblica in seguito alla relazione stilata dalla Polstrada di Napoli in merito all’accaduto. Secondo le prime rilevazioni, la deflagrazione sarebbe stata causata da alcune bombole a bordo dell’auto dal contenuto ancora non meglio definito. Da chiarire anche la natura dell’innesco: probabilmente il caldo oppure una scintilla, mentre viene esclusa qualsivoglia collisione con altre auto o con il guardrail.

Nessun urto, nessun impatto, quindi. Semplicemente un esperimento miseramente fallito che è quasi costato la vita a due persone. A dimostrazione del fatto che la strada che dovrebbe condurci sulla via del tanto decantato elettrico è ancora lunga e ricca di interrogativi e perplessità, anche per ciò che concerne la mera sicurezza dei passeggeri.

Non siamo ancora pronti a sostenere la transizione ecologica forzata che l’Europa ci sta imponendo d’alto, né da un punto di vista tecnologico né economico. Bruciare le tappe non serve, anzi, tende ad aggravare ulteriormente gli effetti di una conversione che, così com’è concepita, costerà carissima all’intero comparto automotive europeo, soprattutto per le devastanti ricadute in termini occupazionali che da questa ne deriveranno. È questa la realtà, e bisogna guardarla in faccia con buon senso e pragmatismo. Con buona dei convinti seguaci dell’elettrico a tutti i costi, che imperterriti si ostinano a non volerla vedere.

Salvatore Di Bartolo, 26 giugno 2023

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