Politiche green

Auto Euro 7, cosa cambia (davvero)

L’entrata in vigore dell’Euro 7 slitterà da 30 a 60 mesi rispetto alle scadenze del 2025 (auto e furgoni) e del 2027 (autocarri e bus) previste dalla Commissione Ue.

auto euro7

Il Consiglio “Competitività” dell’Unione europea, riunito a Bruxelles, ha adottato la propria posizione negoziale sulla proposta di Regolamento Euro 7. Il nuovo Regolamento si focalizza sull’omologazione dei veicoli a motore e dei motori, nonché dei sistemi, delle componenti e delle entità tecniche destinati a tali veicoli, sia per quanto attiene alle loro emissioni e sia per la durata delle batterie. La normativa coinvolge per la prima volta auto, furgoni e veicoli pesanti in un unico atto giuridico e punta a stabilire criteri più adeguati alle emissioni dei veicoli e a ridurre ulteriormente le emissioni di inquinanti atmosferici che derivano dal trasporto stradale.

Tempi più lunghi per l’entrata in vigore

La novità di maggior rilievo del Regolamento Euro 7, concordata dopo una lunga trattativa, riguarda l’estensione del periodo entro il quale le nuove norme saranno applicate: da 24 mesi dopo l’entrata in vigore del regolamento per le auto e i furgoni si è passati a 30 mesi per i nuovi modelli e a 42 mesi per le nuove immatricolazioni di modelli esistenti già omologati. Per i veicoli commerciali pesanti si prevedono 48 mesi per i nuovi modelli e 60 mesi per i veicoli nuovi. Per auto e furgoni la proposta iniziale della Commissione indicava rispettivamente metà 2025, per i veicoli pesanti metà 2027. Per automobili e furgoni realizzati da piccoli costruttori le norme Euro 7 si applicherebbero dal primo luglio 2030, mentre per i veicoli pesanti (sempre realizzati da piccoli costruttori) dal primo luglio 2031.

Soddisfazione di Urso

“Il fronte della responsabilità sul regolamento Euro 7 è riuscito in quello che molti ritenevano impossibile: un vero ribaltamento delle forze in campo, che cambia la maggioranza in Ue. Il testo approvato oggi profondamente migliorato rispetto alla proposta iniziale della Commissione, risponde ad una visione finalmente concreta, realistica, pragmatica più volte reclamata dall’Italia. Prevale finalmente la ragione sulla ideologia”.

A dirlo è il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, a margine del Consiglio “Competitività” in corso a Bruxelles. Il nuovo testo, ha spiegato riferendosi all’approvazione della nuova proposta di Regolamento Euro 7, “rispecchia nella sostanza le richiesta del ‘fronte della responsabilità’ (coordinato da Repubblica Ceca, Italia, Francia, Polonia, Romania, Bulgaria, Slovacchia e Ungheria), che nel merito ha raggiunto una larga e inedita maggioranza in Consiglio, cambiando per la prima volta gli assetti sulla transizione ecologica”.

L’ok di Acea

L’accordo dei ministri sugli standard Euro7 “è un passo nella giusta direzione, ma la pressione dei costi resta alta”. L’Associazione europea costruttori di automobili (Acea) esprime la sua soddisfazione dopo l’ok del Consiglio Ue “Competitività”. “La posizione degli Stati membri rappresenta un miglioramento rispetto alla proposta Euro 7 della Commissione europea” spiega la direttrice di Acea, Sigrid de Vries. “Tuttavia, rispetto a quanto in vigore oggi, la norma richiederà ingenti investimenti aggiuntivi da parte del nostro settore in un momento in cui sta investendo tutte le sue risorse nella decarbonizzazione. Chiediamo ora agli Stati membri, al Parlamento europeo e alla Commissione di lavorare per un regolamento Euro 7 che ci consentirà di concentrarci su questi duplici obiettivi mantenendo i veicoli accessibili e il nostro settore competitivo”, ha concluso de Vries.

Limiti di emissione

Più in dettaglio, il Regolamento Euro 7 prevede l’utilizzo di tecnologie avanzate e di strumenti di monitoraggio delle emissioni, ma mantiene le condizioni di prova e i limiti di emissione esistenti (come stabiliti nella normativa Euro 6 in vigore dal 2014) per i veicoli M1 e N1 (autovetture private e furgoni), per i veicoli M2 e M3 (autobus e pullman) e per i veicoli N2 e N3 (veicoli commerciali pesanti).

Lorenzo Cianti, 26 settembre 2023

Iscrivi al canale whatsapp di nicolaporro.it
la grande bugia verde

SEDUTE SATIRICHE