La rete autostradale è strategica per il nostro Paese, come un sistema nervoso lo percorre da nord a sud, collegando industrie e persone. Per propagare un impulso di sviluppo ottimale sia per le esigenze dei cittadini sia per la crescita del Pil, occorre però che i “nervi” siano sempre più forti, sicuri ed efficienti. In sintesi occorre anticipare il cambiamento, facendo da apripista nella tecnologia come Autostrade per l’Italia. Vediamo i passaggi chiave di questa nuova frontiera digitale della mobilità in autostrada, voluta dall’ad di Aspi, Roberto Tomasi.
Pronti per i veicoli a guida autonoma
Le auto senza pilota saranno presto realtà. Il ministero dei Trasporti ha già varato il relativo decreto per permetterne la sperimentazione e Aspi, insieme alla controllata Movyon e al Politecnico di Milano, ha avviato una serie di test sia in ambiente protetto sia su strada: le prime prove nel traffico sono avvenute sulla A26 che collega la Liguria al Piemonte. Il sistema, che ricorre ad antenne poste lungo il percorso per mantenere lo stesso livello di automazione anche in assenza del segnale satellitare, inoltrerà ai veicoli informazioni di posizionamento, notizie relative ai cantieri, alle code nonché su eventuali pericoli ancora fuori dal campo visivo.
Cantieri e previsione dei tempi di percorrenza
La parola d’ordine quindi è sicurezza, ma anche rivoluzione del traffico e ottimale gestione dei cantieri in autostrada. L’intelligenza artificiale e il machine learning setacceranno infatti lo sterminato patrimonio informativo di Autostrade per l’Italia – dati in tempo reale, serie storiche e modelli predittivi – per calcolare code e tempi di percorrenza lungo la rete autostradale, ottimizzando così la pianificazione degli interventi. E suggerendo agli utenti eventuali deviazioni.
Le smart road, uno spazio interconnesso
Un assaggio della rivoluzione in atto è offerto deLle prime “smart road” già in esercizio e sempre frutto della collaborazione tra Aspi e Movyon. Autostrade intelligenti capaci di far dialogare veicoli e infrastrutture, strade e utenti in un unico spazio interconnesso. L’attivazione ha finora interessato un totale di 52 chilometri lungo l’A1 nei pressi di Firenze. Naturalmente il livello di informazioni che la vettura può ricevere dipende dalla tecnologia installata a bordo.
Più sicurezza grazie agli occhi dei droni Falco
Altrettanto rilevante è poi il balzo in avanti tecnologico sul monitoraggio, che vedrà Autostrade per l’Italia affiancare droni alle telecamere. Già oggi il programma sperimentale Falco dispiega infatti alcuni velivoli che inviano flussi video in tempo reale al Centro radio informativo, tenendo così sotto controllo video anche i tratti privi di telecamere lungo la A26 e la A10. Si tratta di una iniziativa unica in Italia per numero di ore, voli notturni e monitoraggio di transiti eccezionali anche in corrispondenza di cantieri.
La manutenzione predittiva con Argo
Ponti, cavalcavia, viadotti e gallerie: nulla sfugge ad Argo, la piattaforma d’avanguardia di Movyon usata lungo la rete Aspi, per monitorare e gestire il ciclo di vita dell’infrastruttura, raccogliendone e gestendone i dati strutturali in tempo reale. Argo Impiega la più recente tecnologia digitale per le costruzioni: il Building Information Modeling (Bim). E’ capace di creare modelli 3D delle opere stesse, così da supportare l’operatore in una navigazione virtuale. Presto droni con telecamere ad altissima risoluzione e laser scannerizzano l’opera in 3D, traendone milioni di punti georeferenziati nello spazio associabili a ogni singolo componente. Nascerà così un gemello digitale della struttura, che passerà alla “diagnostica” dell’intelligenza artificiale, i cui algoritmi consentiranno un’analisi puntuale con l’identificazione di eventuali difetti ai componenti dell’infrastruttura. Il futuro per Autostrade per l’Italia è già iniziato.
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