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Auto sulla folla a Monaco, arrestato un afghano: “È richiedente asilo”

Si fa largo la pista dell’attentato. Venti le persone ferite, anche minori: Monaco sotto choc

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Il mondo è stato sconvolto da un evento tragico che ha avuto luogo a Monaco di Baviera, in Germania: un’auto si è schiantata contro una folla di manifestanti durante un raduno sindacale. La polizia ha arrestato un afghano di 24 anni, richiedente asilo. Si ipotizza l’attentato terroristico.

Secondo quanto riportato dalla polizia di Monaco, ci sono 28 persone ferite nell’incidente, di cui due sono in condizioni gravi. Al momento, i soccorritori stanno operando sul campo e la cura dei feriti rimane la loro priorità assoluta. Il sindaco di Monaco, Dieter Reiter, ha rivelato alla Bild che tra i feriti ci sono anche dei bambini: uno di questi, di due anni, è in grave condizioni.

L’auto ha investito la folla vicino all’Hotel Bayerischer Hof a Monaco: il veicolo si è avvicinato da dietro ad una manifestazione del sindacato Verdi, ha superato un mezzo della polizia, ha accelerato ed ha travolto tutti. Il conducente, l’afghano di 24 anni, è al momento l’unico sospettato: si tratta di un richiedente asilo, già noto alle forze dell’ordine per reati di furto e reati in materia di stupefacenti. Secondo lo Spiegel, il suo nome è Farhad N: è nato a Kabul nel 2001, è sbarcato in Italia ed è arrivato in Germania alla fine del 2016. L’Ufficio federale per la migrazione e i rifugiati tedesco aveva respinto la sua domanda di asilo, ma aveva ricevuto il permesso di tolleranza che evita l’espulsione. Prima dell’attacco avrebbe pubblicato post islamisti.

“Si è trattato presumibilmente di un attentato”, ha detto il presidente della Baviera e leader della Csu, Markus Soeder, in una dichiarazione. “Qualcosa deve cambiare in Germania. Non si può andare avanti di attentato in attentato”. Durissima invece la co-leader del partito di estrema destra Afd e candidata cancelliere, Alice Weidel: “Continuerà così per sempre? – ha scritto su X – Serve un cambiamento nella politica migratoria ora!”.

In evidente imbarazzo Olaf Scholz secondo cui il migrante arrestato “deve essere punito, espulso e deportato nel suo Paese”. Gli fa eco la ministra degli Interni Nancy Faeser: “Lo Stato deve dimostrare massima severità. Non ci può essere un altro tipo di risposta. Siamo l’unico paese in Europa a deportare persone in Afghanistan nonostante il regime dei Talebani e continueremo a farlo”.

Articolo in aggiornamento

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