Auto tutte elettriche, il piano del governo per fermare l’eurofollia

Il ministro Urso pronto a dare battaglia in Ue: “C’è il rischio collasso per l’industria auto”

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Urso Von der Leyen

L’Italia è pronta a dare battaglia contro le politiche green dell’Ue, soprattutto sul tema delle auto elettriche. A porsi in prima linea è proprio il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, che dal Forum Ambrosetti di Cernobbio, manda un messaggio chiaro a Ursula Von der Leyen, annunciando che presenterà a Bruxelles la proposta di anticipare alla prima parte del 2025 la revisione sullo stop alla produzione di veicoli endotermici al 2035.

Il tutto, spiega il ministro, per scongiurare il crollo del sistema auto. “Due anni nell’incertezza non li può sostenere nessuno, non si può seguire la follia ideologica e quasi religiosa del ‘tutto elettrico’. È cruciale anticipare l’esecuzione delle clausole di revisione del regolamento sulle auto green. Bisogna decidere ora, all’inizio della nuova legislatura, anticipando la decisione prevista nel 2026. Il rischio è di portare al collasso l’industria dell’auto”. Posizione che ha trovato ovviamente terreno fertile nel ministro del Trasporti e delle Infrastrutture, Matteo Salvini, che ha subito rilanciato: “Non siamo solo noi a esplicitare qualche dubbio sul tutto elettrico dal 2035. Adesso si è accorta anche la Germania e quindi immagino che saremo più fortunati”.

Il tema Germania è stato ripreso anche dal ministro Urso per la crisi dello storico marchio Volkswagen: “L’auto non è un problema italiano, è europeo, il Green Deal così come è stato disegnato è fallito e l’industria europea è al collasso. In Germania hanno annunciato la chiusura di due stabilimenti e se non vogliamo che gli operari invadano le strade delle capitali europee così come hanno fatto recentemente gli agricoltori, bisogna decidere.”

Ma la crisi del comparto auto non riguarda solo la Germania. Come circolato già da tempo, il marchio Audi ha reso noto che non verranno più assemblati nuovi modelli nello stabilimento di Bruxelles, in Belgio, dove lavorano 3mila dipendenti. “Per la nostra fabbrica nei prossimi anni non è previsto alcun progetto automobilistico o volume di produzione, il che significa la chiusura”, la conferma dei sindacati belgi in un comunicato stampa. Come ricordato da Europa Today, a Bruxelles si fabbricava il Suv elettrico QB e-tron, uscito di produzione a luglio a causa del flop di vendite.

Come se non bastasse ci sono anche i consumatori a bocciare i veicoli alla spina. Secondo un sondaggio della McKinsey a livello mondiale, tre proprietari di auto elettriche su dieci si dicono pentiti e vorrebbe tornare a benzina o diesel. L’ennesima batosta.

Franco Lodige, 9 settembre 2024

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