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Avvisate Greta: l’emergenza è il crollo delle nascite

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Da un lato abbiamo Greta Thunberg, i fanatici dell’ambientalismo dogmatico, i neo malthusiani contemporanei (seguaci dell’economista inglese vissuto nel XVIII secolo che attribuiva alla pressione demografica la diffusione della povertà e della fame nel mondo) che sostengono che nel nostro pianeta siamo in troppi e dobbiamo diminuire il numero di persone con una visione antiumana, dall’altro lato c’è la realtà.

I dati ci dicono che nell’ultimo anno, a fronte di 746 mila morti, in Italia sono nati solo 404 mila bambini, un record negativo nel saldo demografico che non si vedeva dal 1861.
La situazione non va meglio nel resto d’Europa dove in media si fanno solo 1,53 figli per donna. Il numero di figli più alto si trova in Francia con l’1,8 e Romania (1,77) mentre fanalino di coda sono Malta (1,14), Spagna (1,23) e Italia (1,27). In ogni caso anche i dati francesi e rumeni non sono sufficienti per raggiungere il tasso di sostituzione che è pari a due figli per donna.

Tra l’altro, in Francia bisogna tenere in considerazione i nati da cittadini stranieri o con almeno un genitore straniero. In Italia si stima che un bambino su cinque nato nel nostro paese sia figlio di genitori stranieri. Il crollo della natalità si accompagna a un altro fenomeno che è il drastico calo dei matrimoni (-68,1% di quelli religiosi e -29% dei civili) determinato senza dubbio dalla pandemia ma derivante da una tendenza purtroppo in atto da tempo.

Ma non è finita: stiamo assistendo a un costante invecchiamento della popolazione, in Europa più del 20% dei cittadini ha più di 65 anni, mentre in Italia siamo addirittura al 23,2% con conseguenze anche di carattere economico per la tenuta del sistema previdenziale e pensionistico. Il covid ha inciso in questa tendenza ma scaricare solo sulla pandemia un problema che va avanti da molti anni, sarebbe sbagliato poiché la questione è più profonda ed ha un risvolto di carattere socio-culturale che coincide con la delegittimazione del ruolo della famiglia e con una società contemporanea in cui trionfa l’alienazione e i giovani si sentono privi di futuro e prospettive.

Mentre in Italia e in Europa non si fanno figli, altri continenti e civiltà hanno tassi di nascita molto più alti dei nostri ed è significativo come il problema della natalità non sia globale ma prevalentemente occidentale ed europeo. Se questa tendenza dovesse essere confermata nei prossimi decenni, la nostra tradizione, le usanze, la cultura della civiltà occidentale ed europea, rischierebbe di scomparire per sempre.

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