Barletta: “L’investimento su Chiara Ferragni? Abbiamo avuto fortuna”

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L’Italia è il Paese delle meraviglie, meta di turismo da tutto il mondo. Ma la grande bellezza, da sola, non basta. Chi lo visita necessita infatti di un’accoglienza all’altezza e di servizi che consentano di collegare i grandi centri ai piccoli e preziosissimi borghi. Ecco perché il settore dell’hospitality ha un enorme potenziale ancora da esprimere. Lo spunto d’analisi offerto da Paolo Barletta, CEO Arsenale, è di quelli che vanno dritti al punto. “L’Italia non è solo le grandi città, ma è vasta c’è tantissimo da fare, in tutti i piccoli comuni e in tutte quante le varie regioni. Quindi secondo me c’è uno spazio enorme, soprattutto adesso che il mercato è più leisure (orientato al benessere e alle esperienze nel tempo libero, ndr)”, ha spiegato ai nostri microfoni il giovane imprenditore, che negli ultimi 10 anni ha investito con successo in vari settori, dall’hospitality alla tecnologia.

L’obiettivo, ha prospettato con lungimiranza Barletta, dovrebbe essere quello di colmare il “mismatch” attualmente riscontrabile tra la bellezza del Paese e i servizi offerti. “Sui collegamenti l’alta velocità ha fatto tantissimo, ma sono i collegamenti di ultimo miglio che mancano, perché non ci possono essere solo servizi Ncc ma servono dei servizi per tutti quanti tipi di viaggiatori”, ha osservato il CEO di Arsenale, da noi intercettato prima del panel della Ripartenza 2023 di Bari dedicato proprio al “Turismo senza confini”. Il punto – ha proseguito Barletta – non è solo avere alberghi di qualità ma anche condizioni e servizi che rendano la vacanza qualcosa di memorabile. “Su questo l’Italia deve ancora puntare perché ci siamo un po’ adagiati sul fatto che turisti sarebbero venuti comunque, ma non possiamo darlo per scontato e dobbiamo dare loro una esperienza eccezionale, per poi far sì che tornino”.

A proposito di investimenti azzeccati, abbiamo poi chiesto a Barletta di come sia riuscito, anni fa, a credere per primo nella vincente esperienza imprenditoriale di Chiara Ferragni. “C’è stata anche una grande componente di fortuna, noi avevamo visto questo trend in crescita sul mondo dei social e degli influencer. Da lì, avremmo potuto investire su tante persone che in quel periodo avevano iniziato a lavorare su quel fronte. La fortuna è stata quella di puntare su Chiara Ferragni, una donna che ha saputo creare una storia di successo mondiale fatta di scelte giuste”, ci ha confidato il giovane top manager.

Marco Leardi, 19 luglio 2023


Rivivi qui tutti gli interventi e le tavole rotonde alla Ripartenza 2023:

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