Anche oggi Massimo Galli torna alla carica. E il ritornello è sempre lo stesso di sempre: ovvero “chiudere, chiudere, chiudere”. Intervistato come un moderno oracolo, Galli si dice “preoccupato per le riaperture” che considera una scommessa azzardata”. Niente di nuovo: in fondo solo pochi giorni fa aveva messo sulla graticola il premier Mario Draghi per aver “calcolato male i rischi” del nuovo decreto in vigore dal 26 aprile. Ma visto che ora se ne ripresenta l’occasione, è forse il momento giusto ricordare all’ideologo del lockdown le parole pronunciate un paio di giorni fa in diretta tv da un suo autorevole collega.
Secondo Matteo Bassetti a Galli nei vari ragionamenti che fa “sfugge un passaggio”. Ovvero che le regoline imposte dal nuovo dpcm non cancellano del tutto il “sistema dei colori”. In pratica anche da lunedì prossimo varrà “il concetto che se c’è un’area dove la situazione non va, scatta la zona rossa”. Niente tana libera tutti, insomma. Ma almeno nelle Regioni dove i contagi sono sotto controllo si potrà tornare ad assaporare la vita. E un briciolo di libertà in più.
Anche perché, checché ne dica Galli, la situazione epidemiologica è mutata. Lo ha spiegato con numeri chiari lo stesso Bassetti l’altro ieri: “Ho quasi 15 posti liberi su 24, quindi vuol dire che i reparti si stanno progressivamente svuotando e i ricoveri delle persone più anziane stanno diminuendo anche grazie all’effetto della vaccinazione”. Semplice. Magari ci saranno ancora un po’ di contagi, ma “non possiamo non vedere una situazione epidemiologica diversa da un mese fa”. Insomma: Draghi ha fatto “scelte di buon senso” perché “il Paese non può aspettare ottobre-novembre per riaprire”. Perché allora il virologo del Sacco si ostina a tifare il lockdown totale?
Secondo Bassetti un motivo potrebbe esserci. E l’accusa è velenosa: se da una parte c’è chi “passa la vita a lavorare insieme alla propria Regione”, dice il virologo, dall’altra c’è qualcuno che invece “lavora contro la propria Regione“. Ogni riferimento a Massimo Galli non sembra affatto casuale.