Commenti all'articolo Basta accusare i nonni di rubare il futuro ai nipoti

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ivo costanti
ivo costanti
29 Ottobre 2019, 12:26 12:26

Sul disprezzo dei vecchi sono d’accordo. E non potrebbe essere altrimenti, dato che anch’io non ho l’anagrafe dalla mia parte. Sull’attaccamento caparbio all’uso del contante la sua posizione mi sorprende non poco. Come lei, lavoratore dipendente per tuta la vita (guadagnando ahimé molto meno), ha versato IRPEF e contributi fino all’ultimo centesimo, anche perché non potevo fare altrimenti. So per esperienza di vita di insigni professionisti che 50.000 euro li evadono in un giorno con la massima nonchalance. Percepisco per esperieza quotidiana che l’evasione fiscale in Italia è infinitamente superiore a quello che ufficialmente si stima. Così è da mezzo secolo. Mentre noi abbiamo pagato, molti altri hanno evaso a proprio piacemento, usufruendo di servizi (ospedali, scuole, polizia etc) a cui non avevano contribuito. Cioè hanno rubato per 50 anni, con la costante protezione della classe politica di turno, che li ha regolarmente ignorati. Non capisco che cosa abbiamo da perdere noi (forzatamente) onesti dalla disincentivazione all’uso del contante. Non vado più a prostitute e non mi drogo. Che me ne viene se i miei introiti e i miei acquisti restano tracciati? Credo che i LADRI e i DISONESTI si debbano preoccupare di più

Tullio Pascoli
Tullio Pascoli
28 Ottobre 2019, 12:36 12:36

Dopo aver completato i miei studi in Inghilterra, Francia e Spagna, verso la fine degli anni ’60 ho iniziato a lavorare per una multinazionale tedesca che mi mandava in giro per il mondo. Avendo deciso di sposarmi ho pensato che una vita sedentaria sarebbe stata più ragionevole e sono rientrato per lavorare nel mio Paese natale; tuttavia, dopo un paio di anni, mi sono convinto che il futuro nella mia Patria diventava sempre più instabile ed incerto; così, sono partito nuovamente all’estero dove a 75 anni continuo a lavorare, ancora, come consulente girando per il mondo come ormai faccio da quando sono partito dall’Italia, assicurando così, alla mia famiglia un certo agio. Se mi fermassi, con la mia pensione non riuscirei a coprire un terzo delle spese per mantenere il livello di vita a cui ci siamo abituati. Oggi, se mi cacciassero dal Paese che mi ha generosamente accolto e che mi ha permesso di raggiungere un livello di vita ragionevole, non sognerei un momento per tornare in Italia, dove ogni anno mi reco un paio di volte sia per lavoro che per visitare i miei parenti, mentre gli amici che avevo ad ogni anno diminuiscono. Infatti, dopo una settimana di permanenza, sono contento di ripartire, rattristito al constatare la realtà in cui è finito un Paese ricchissimo di capitale… Leggi il resto »

Albertina ortolani
Albertina ortolani
28 Ottobre 2019, 5:58 5:58

Riccardo ruggeri ha tutta la mia simpatia .condivido Tutto .

Tube
Tube
27 Ottobre 2019, 6:27 6:27

Per l’evasione basta una controllata in Svizzera , Lussemburgo Malta e nella capitale del.riciclaggio : Londra.
Chi non ha rispetto per gli anziani è destinato al suicidio quando lo sarà lui.
Chi dice di recuperare denari per pagare pretore di politicanti con Ioro sottobosco di pseudogiornalisti, banchieri, amministratori falliti e idraulici evasori è un falso, poiché sa benissimo che non è possibile.

Davide V8
Davide V8
26 Ottobre 2019, 19:29 19:29

Pezzo interessante (potrei essere il figlio), mi permetto di sottolinearne un concetto: il denaro risparmiato come strumento di libertà, come opzione di uscita, che permette di non essere completamente ricattabili.
E’ questo che nei decenni ci stanno “rubando”: il risparmio viene visto male, viene disincentivato, viene tassato in ogni sua forma, blaterando di “rentier”.
L’inflazione (oggi più mascherata che mai) lo erode, e gli interessi “spariti” rendono impossibile farlo rendere, ed accumularlo.
E’ proprio questo che viene negato oggi ai giovani, da tutti i sinistri e statalisti anche non dichiarati.
Draghi è accusato precisamente di questo dai tedeschi, ad esempio (vedasi recenti critiche dei banchieri centrali di alcuni paesi).

Per onestà intellettuale, devo però sollevare un dubbio sulla pensione definita “contributiva”.
Senza volerla assolutamente mettere sul piano personale, con 85 anni di età, essere andati in pensione a 62 anni significa averlo fatto diciamo 23 anni fa. Cioè nel 1996, al momento della riforma Dini, anno più anno meno. Il che significa sistema retributivo puro, anche con 43 anni di versamenti. Il che significa sempre, stante come funzionava il sistema, che probabilmente (non conosco i numeri precisi nè li voglio conoscere) nel complesso i versamenti pensionistici sono e saranno generosi rispetto ai contributi versati. E questo è sicuramente un debito discutibile imposto alle generazioni successive.

Raffaello Ferrentino
Raffaello Ferrentino
26 Ottobre 2019, 19:00 19:00

Gentile Viewty, l’ italia fu la 5a potenza industriale quando gli altri paesi erano afflitti da economie di tipo comunista -e quindi volte al sottosviluppo- ed economie pre-industriali. Nel dopoguerra, grazie agli aiuti americani, ad una classse politica colta e onesta, a quadri dirigenti competenti -usciti da una scuola, invero classista, ma comunque efficiente,- a lavoratori che toccavano con mano il quotidiano progresso delle proprie condizioni di vita e di lavoro e che partecipavano attivamente allo sviluppo economico, politico e sociale della Nazione, l’ italia raggiunse un elevato grado di industrializzazione che assicuro’ un relativo benessere a larghissimi strati di popolazione. Poi la crisi degli ultimi anni ’60, con l’ orgia rivoluzionaria che distrusse la scuola e blocco’ le fabbriche, inizio’ un periodo di bonaccia durato fino agli anni ’80, in cui il paese non andava ne’ avanti, ne’ indietro: negli anni ’80 si assistette ad un nuovo periodo di crescita, ma solo apparente perche’ si fondava si di uno stratosferico debito pubblico che ha continuato ad allargarsi fino ad oggi e che e’ all’ origine del declino a cui assistiamo e che io ritengo irreversibile. Di passata, vale la pena notare che in quel lasso di tempo, giunse al potere la classe politica che si era formata nel ’68. Un caso? Gente sempre piu’ ignorante, cinica e dedita solo… Leggi il resto »