Riparte la grancassa della paura virale. Questa volta il virus che metterebbe in pericolo la specie umana viene da Ovest, ossia dal Brasile. Si tratta di un cocktail di agenti patogeni trasmessi dalla zanzara Aedes aegypty: il virus della Dengue, quello della Zika e quello della Chikungunya. Come riportano alcuni organi d’informazione piuttosto allarmisti, a preoccupare più di tutti sarebbe quello della Dengue, che per la cronaca gli umani conoscono da tempo immemorabile. Tanto è vero che esso è documentato nell’enciclopedia medica cinese realizzata dalla dinastia Jin tra il 265 e il 420 D.C.
Da quanto si sa questo e gli altri due agenti patogeni citati non hanno mai rappresentato un serio problema per le persone in salute, così come d’altronde è stato per il Covid-19. Ciononostante alcuni Stati brasiliani, con il solito pretesto dell’aumento dei contagi rilevati, che per i virus endemici a bassa letalità non significa quasi nulla, hanno già dichiarato lo stato d’emergenza. Tant’è che già da un mese il ministero della Salute diretto da Schillaci, l’uomo dei piccoli passi, si è già portato avanti col lavoro, per così dire, iniziando ad immagazzinare una notevole scorta di, indovinate un po’, vaccini. Ma non basta. Già dalla metà di febbraio sono scattati in tutta Italia i controlli negli aeroporti e la disinfezione degli aeromobili per prevenire il rischio.
L’Oms, nel frattempo, avvertiva che i contagi sono in forte crescita anche a livello globale e gli infettivologi invitano i viaggiatori a controllarsi se dovessero presentare sintomi particolari. Il livello di vigilanza è stato innalzato all’aeroporto di Fiumicino rispetto agli aerei provenienti e alle merci importate dai Paesi in cui “è frequente e continuo il rischio di contrarre la malattia Dengue”, segnala il ministero. Per questo, ribadisce lo staff di Schillaci, oltre al continuo monitoraggio sulle merci e i viaggiatori provenienti dall’estero, si prevede di valutare eventuali ordinanze per interventi straordinari di sorveglianza, sanificazione e disinfestazione. Insomma, un sinistro déjà vu che abbiamo già sperimentato durante le fasi preliminari di quella tragica follia democratica e sanitaria passata alla storia come lotta al Covid-19.
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Sotto questo profilo direi che abbiamo già ampiamente dato e, francamente, perseverare nell’errore sarebbe veramente diabolico. Non vorremmo infatti, dal momento che i virus in oggetto si trasmettono solo attraverso la puntura di una zanzara, che ci obbligassero a circolare con regolari tute da apicoltori, dotate di guanti e maschere, surrogando l’epopea tragicomica delle inutili mascherine.
Claudio Romiti, 14 marzo 2024
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