Il video in diretta
Meloni: "Io favorevole a tornare al voto in caso di sfiducia al premier"
Meloni si è detta “favorevole” a tornare subito alle urne in caso di caduta del premier o sfiducia. Tuttavia, nella bozza si è preferito inserire invece la norma anti-ribaltone che permette di finire la legislatura. “Per me è una soluzione che va comunque bene, ma se il Parlamento volesse ragionare” della prima opzione “non troverebbe la mia opposizione”, ha detto Meloni. Il premierato, ha aggiunto, “ritengo sarebbe un’enorme rivoluzione per la nazione, non è una cosa che serve a me ma all’Italia”.
Meloni: "Pronti al referendum"
Meloni nel presentare la riforma ha detto di aver accolto alcuni dei suggerimenti arrivati dalle forze politiche e dalla società civile. “Sono molto fiera di questa riforma – ha spiegato – Confido in un consenso ampio in Parlamento e se così non dovesse essere chiederemo agli italiani che cosa ne pensano con un referendum”.
Meloni: "Basta coi giochi di palazzo, ora decidono i cittadini"
Giorgia Meloni, in conferenza stampa, presenta la riforma costituzionale che “introduce l’elezione diretta del presidente del consiglio e garantisce due obiettivi che dall’inizio ci siamo impegnati a realizzare: il diritto cittadini a decidere da chi farsi governare, mettendo fine a ribaltoni, giochi di palazzo e governi tecnici” o “passati sulla testa dei cittadini”. L’obiettivo è che il governo venga “scelto dai cittadini” e che ci sia maggiore stabilità.
Meloni ha poi confermato la norma anti-ribaltone che impedisce di sostituire un premier se non con un parlamentare della maggioranza e che porti a termine il programma votato dagli elettori. Il che impedisce maggioranze arcobaleno e governi tecnici. Resta anche il premio di maggioranza che assegnerà al premier vincitore il 55% dei seggi in Parlamento.
“Negli ultimi 75 anni di storia Repubblicana abbiamo avuto 68 governi con una vita media di un anno e mezzo – ha detto Meloni – Questa è la madre di tutte le riforme che si possono fare in Italia perché se facciamo un passo indietro e guardiamo agli ultimi 20 anni abbiamo avuto 12 presidenti del Consiglio. Quando i governi vanno a casa dopo un anno e mezzo c’è una debolezza. Io credo che sia una riforma fondamentale. E’ una priorità e proprio perché siamo stabili e forti abbiamo la responsabilità di cogliere questa occasione e per lasciare a questa nazione qualcosa che possa risolvere i propri problemi strutturali”. In passato, infatti, la poca stabilità ha minato la “credibilità internazionale” dell’Italia e portato i politici a “privilegiare la spesa corrente invece degli investimenti”.
Confermato anche il ruolo del presidente della Repubblica. “Non ci saranno i senatori a vita – spiega però Meloni – fatto salvo per gli ex presidenti della Repubblica e gli attuali senatori a vita. Dopo il tagli dei parlamentari l’incidenza dei senatori a vita è molto aumentata”.
Il Cdm approva il testo della riforma costituzionale
Si è svolta a Palazzo Chigi la riunione del Consiglio dei Ministri. In corso la conferenza stampa del Presidente Meloni con il Vice Presidente e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Tajani, il Vice Presidente e Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Salvini, il Ministro per le Riforme istituzionali e la Semplificazione normativa Alberti Casellati, il Ministro per le disabilità Locatelli, il Vice Ministro dell’Economia e delle Finanze Leo.