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Basta intercettazioni infinite, è una norma sacrosanta

Intercettazioni 02 © ภาพของTitima Ongkantong, Gajus e Michelangelo Oprandi tramite Canva.com

Torniamo a parlare della pazzesca vicenda dei dossieraggi. Ma vi sembra normale che Cafiero de Raho, già a capo della struttura dove nascevano quei dossier, sia anche il vicepresidente della Commissione antimafia e che dunque non potrà mai essere interrogato su quei fatti? Vi sembra normale?  Cioè questi che ci rompono le scatole sul conflitto di interessi non si interrogano sul fatto che ce ne sia uno gigantesco da parte di un signore che era al vertice della struttura che controllava tutti quanti.

Nel frattempo vi segnalo che il tesoriere della Lega, Antonio Di Rubba, rilascia un’intervista clamorosa oggi a Luca Fazzo sul Giornale e racconta come Striano lo perseguitasse: cercava in tutti i modi di far uscire sui giornali roba che lo riguardasse. Quando venne indagato la polizia giudiziaria arrivò lì con un’inchiesta che tutta basata sui fogli dell’Espresso, giornale che riceveva le informazioni proprio da Striano. Vi spiego meglio: Striano trova delle informazioni, l’Espresso le riceve, il magistrato legge l’articolo e alla fine indaga. Una roba da pazzi.

Infine, ieri è stata approvata al Senato una norma che prevede che le intercettazioni possano durare massimo 45 giorni se non c’è una richiesta di proroga per fatti nuovi, tranne che in caso di mafia e terrorismo. È una misura di intelligenza rispetto a una magistratura che ha mostrato in molti casi di ascoltare il telefono per mesi in assenza di vincoli. A votare la norma sono stati anche i parlamentari di Italia Viva, cioè Renzi, che a fasi alterne sono garantisti o meno garantisti.

 

 

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